2014 01.27/02.03 CHARTER OF LAMPEDUSA materials of discussion
2013 27 dicembre da intervento:
I problemi a Lampedusa, sul trattenimento informale e sull'accoglienza in condizioni indegne durano dal 2002, per essere precisi, da quando a Santa Chiara a Palermo ci arrivarono sudanesi ed irakeni con un numero segnato sul polso con il pennarello. E ricordiamo le condizioni del vecchio centro a ridosso dell'aeroporto.
2013 25 dicembre da intervento:
1 0ttobre 2004 Immigrazione. Ondata di sbarchi a Lampedusa: 800 migranti in 24 ore
3 0ttobre 2004 Lampedusa, è emergenza nel centro 1.257 migranti
4 ottobre 2004 Tunisia, si capovolge barca 22 morti e 42 dispersi
26 ottobre 2004 Il consiglio dell’unione Europea istituisce l’Agenzia Frontex(CE) n. 2007/2004 del Consiglio del 26 0ttobre 2004 (GU L 349 del 25.11.2004)
“FRONTEX ha il compito di coordinare la cooperazione operativa tra gli Stati membri in materia di gestione delle frontiere esterne; assistere gli Stati membri nella formazione di guardie nazionali di confine, anche elaborando norme comuni in materia di formazione; preparare analisi dei rischi; seguire l’evoluzione delle ricerche in materia di controllo e sorveglianza delle frontiere esterne; aiutare gli Stati membri che devono affrontare circostanze tali da richiedere un’assistenza tecnica e operativa rafforzata alle frontiere esterne; fornire agli Stati membri il sostegno necessario per organizzare operazioni di rimpatrio congiunte.
FRONTEX opera in stretto collegamento con altri organismi comunitari e dell’UE responsabili in materia di sicurezza alle frontiere esterne, come EUROPOL,CEPOL,OLAF, e di cooperazione nel settore delle dogane e dei controlli fitosanitari e veterinari, al fine di garantire la coerenza complessiva del sistema.
FRONTEX aumenta la sicurezza alle frontiere, assicurando il coordinamento delle iniziative degli Stati membri intese ad attuare le misure comunitarie per la gestione delle frontiere esterne.”
14 marzo 2005 Cinque barconi in una giornata e un’ altro “legno” è in arrivo.
Ospitati 884 extracomunitari ma la struttura è solo per 190 Sbarchi, a Lampedusa è emergenza
centro di accoglienza al collasso.
1 maggio 2005 L’agenzia assume le proprie funzioni.
17 maggio 2005 Naufragio al largo della Libia morti 14 migranti
7 ottobre 2005 Inchiesta di Fabrizio Gatti sul C.P.T. di Lampedusa.
1 dicembre 2005 Roma Vertice Italia – Spagna
Il problema dell’immigrazione “e’ un fenomeno epocale destinato a incrementarsi, occorre lavorare in profondita’ sui Paesi che sono in miseria, in modo da indirizzarli verso forme di democrazia”, perche’ “solo con la democrazia c’e’ la liberta’” e solo con la liberta’ si puo’ arrivare al benessere.
Berlusconi e Zapatero, durante il vertice bilaterale italo-spagnolo, hanno discusso soprattutto della questione dei flussi migratori: “E’ un problema – dice il premier – prioritario per l’Europa. Il tema dei controlli delle frontiere deve essere di responsabilita’ europea”.
Il premier italiano osserva che l’Unione europea deve trattare con i singoli Paesi affinche’ “riammettano gli immigrati clandestini dall’Europa” anche “attraverso il transito nei Paesi rivieraschi”.
Anche Zapatero rimarca la necessita’ di affrontare il problema dell’immigrazione che, dice, “deve far parte delle politiche prioritarie dell’Unione europea” in quanto è “la questione piu’ importante” sul tappeto”. “I nostri Paesi – aggiunge il primo ministro spagnolo – faranno uno sforzo per approvare un programma dell’immigrazione” affinche’ siano controllate meglio le frontiere anche grazie alle “disposizioni finanziarie” che dovranno arrivare dall’Unione europea.
20 aprile 2006 “.A volerlo, è stata un’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri (20 aprile 2006) dove si parla di ‘Disposizioni urgenti per fronteggiare l’emergenza determinatasi nel territorio dell’isola di Lampedusa’. Con questa nobile missione, è stato creato un capannone azzurro da 2 milioni 253 mila 002,05 euro per ospitare gli elicotteri. Lo strano è che “sull’isola ce ne sono soltanto due”, assicura il vicesindaco Maraventano: quello della Guardia di Finanza e quello del 118. “Non ci danno gli aerei”, dice, “figurarsi gli elicotteri “
28 luglio 2006 Il vice presidente della Commissione Europea scrive al ministro dell’Interno Amato
Italia, Malta e Grecia insieme sulle rotte dei boat people
“Lotta all’immigrazione clandestina” “Pattugliamenti Ue nel Mediterraneo”
29 luglio 2006 Nel barcone alla deriva da 20 giorni recuperati 14 immigrati, non mangiavano e non bevevano da giorni: due in coma.
Lampedusa, dramma dell’immigrazione “Sono morti 13. Li abbiamo buttati in mare”
30 luglio 2006 Il Viminale: necessarie iniziative straordinarie ROMA.«L’ennesima tragedia del mare dimostra la necessità di iniziative straordinarie, in sede europea, per contrastare le azioni criminali delle organizzazioni che sfruttano le migrazioni illegali nel Mediterraneo». Lo fa sapere il Viminale.
In questo senso, il ministro Giuliano Amato ha ribadito «l’importanza dell’intesa raggiunta con il commissario europeo, Franco Frattini, per una urgente missione di Frontex a Lampedusa per il pattugliamento congiunto, già a partire dal prossimo mese di agosto, nel Mediterraneo centrale, nonchè per le iniziative dirette a rafforzare il dialogo con la Libia».
Intanto il Viminale sta facendo fronte all’aumento degli sbarchi, spiega, «con uno sforzo eccezionale della struttura di prima accoglienza di Lampedusa e con i successivi voli per dislocare gli immigrati negli altri centri della penisola».
Proseguono inoltre le operazioni di rimpatrio degli immigrati sbarcati nelle coste italiane e ospitati nelle strutture di accoglienza.
Il 25 e 26 luglio 2006 sono stati rimpatriati 107 cittadini egiziani, ospiti dei centri di accoglienza di Caltanissetta (20), Lampedusa (30) e Crotone (57).
16 ottobre 2006 Il Presidente del Consiglio italiano e il Primo Ministro spagnolo, dopo l’incontro di Madrid a Palazzo della Moncloa, annunciano di avere cominciato a lavorare su una strategia comune che riguarda, in via prioritaria, la questione dei clandestini e la politica del Mediterraneo.
Per Romano Prodi si tratta di un problema «di tutto il nostro continente e lo dobbiamo presentare all’Africa in modo unitario anche perchè dobbiamo aiutare l’Unione Africana ad affrontare collettivamente la questione». Il tema, secondo il Presidente del Consiglio «non può essere risolto paese contro paese, ma dobbiamo iniziare a rendere ordinato questo processo»; perchè «l’immigrazione non è un fatto temporaneo o causale ma è un elemento sistematico della nostra società e quindi serve cooperazione».
Sulla stessa linea il discorso del Primo Ministro spagnolo. Josè Rodriguez Zapatero ha chiesto «una risposta comune dell’Ue» e ha evidenziato che «quando l’Europa è unita, come nel caso della missione in Libano, i risultati sono molto positivi». Il leader spagnolo ha assicurato che «Italia e Spagna intensificheranno il loro impegno perchè sia affrontata come una questione europea»
14 maggio 2007 Emergenza sbarchi a Lampedusa
23 maggio 2007 Decisione n.574/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio
La decisione istituisce il Fondo per le frontiere esterne (FFE) per il periodo 2007-2013. Con una dotazione di 1820 milioni di euro, il Fondo si inserisce nell’ambito del programma generale “Solidarietà e gestione dei flussi migratori”.“….Le risorse annuali del fondo sono ripartite fra gli Stati membri secondo i tipi di frontiere (il 30% del Fondo è destinato alle frontiere terrestri esterne, il 35% alle frontiere marittime esterne, il 20% agli aeroporti e il 15% agli uffici consolari), e secondo dei criteri di ponderazione definiti dall’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere Frontex. A tal fine Frontex presenta ogni anno una relazione sull’analisi dei rischi incontrati dagli Stati membri relativamente al loro compito di controllo e di sorveglianza delle frontiere esterne. “
17 giugno 2007 Lampedusa, naufragio ripescati 11 corpi, se ne cercano ancora 3
.21 giugno 2007“..Durante i funerali dei 10 naufraghi morti domenica scorsa, nel Canale di Sicilia si consumava un’altra tragedia..”
agosto 2007 Frontex sospende i pattugliamenti nel canale di Sicilia.
“….L’Europa Fortezza ha un suo ufficio, si chiama Frontex, ed organizza missioni militari di pattugliamento e respongimento. L’ultima, Nautilus II, è stata sospesa per mancanza di fondi, ma soprattutto perché di fatto inefficace.
La soluzione militare non ferma gli sbarchi, rende solo più lunghe le rotte, più alte le probabilità di naufragio, più ricchi i trafficanti.
Si chiama Frontex, nasce nel 2005 come agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne, una delle tante divisioni di una burocrazia europea sempre più barocca, ma è anche quella col compito più originale: sigillare le frontiere dell’Europa Fortezza. Nasce per controllare le Canarie (operazione Hera) e le coste dell’Europa del Sud (Nautilus I e II), in particolare quelle spagnole e italiane. …”
22 settembre 2007 “Più pattugliamenti della Ue nel Mediterraneo hanno fallito l’obiettivo di ridurre l’afflusso di immigrati verso l’Italia, Malta e la Grecia” LA VALLETTA, (MALTA) 22 settembre – E’ una ammissione di fallimento quella espressa dal capo della Frontex – l’agenzia di controllo delle frontiere europee – contro il fenomeno dell’ immigrazione clandestina.
I pattugliamenti “non stanno rendendo i risultati desiderati”, ammette il finlandese Illka Laitinen, parlando in una intervista pubblicata dal ‘Sunday Times’ di Malta.
5 giugno 2008 I cadaveri recuperati da una nave della Marina italiana 27 i superstiti, tratti in salvo da un peschereccio siciliano, Libia, nuovo dramma del mare
Naufragio di immigrati, 13 morti Tre dei corpi sono però in avanzato stato di decomposizione e pertanto probabilmente non facevano parte della stessa ‘carretta del mare’“…Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati politici, commenta così la vicenda: “Se il bilancio di questa ennesima tragedia non è stato più alto è solo grazie al coraggio di tanti marinai, dagli equipaggi dei pescherecci a quelli della Marina Militare e della Guardia Costiera, che non esitano a intervenire per prestare soccorso anche di fronte a un naufragio avvenuto a grande distanza dalle coste italiane….”
17 giugno 2008 “…A Varsavia , l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l’Agenzia per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli stati membri dell’Unione Europea (FRONTEX) stanno per rafforzare la loro partnership. …”
29 giugno 2008 “…Alcune unità di Frontex tolgono viveri e carburanti dalle navi dei migranti nel Mediterraneo per costringerli a tornare indietro a loro rischio e pericolo. È quanto emerge dall’ultimo documentario radiofonico di Roman Herzog, “Guerra nel Mediterraneo” , messo in onda dalla Radio Pubblica Tedesca (ARD) il
22 giugno 2008. Lo ammettono la Guardia di Finanza italiana e il direttore esecutivo dell’agenzia europea per il pattugliamento delle frontiere esterne (Frontex) Ilkka Laitinen. Sui respingimenti in mare però le autorità degli Stati membri sarebbero divise. Priorità al soccorso per gli italiani, pugno di ferro da parte della Germania. “
14 luglio 2008 Un’altra tragedia del mare al largo di Lampedusa. Tre persone annegate, 25 disperse e una cinquantina messe in salvo dopo una complessa operazione di salvataggio. Venivano dall’Africa e viaggiavano su un gommone che si è rovesciato forse per l’agitazione causata dalla vista di un’unità militare italiana che si avvicinava per prestare soccorso. Sul natante c’erano almeno 76 persone. Il naufragio è avvenuto a oltre settanta miglia a Sud est dell’isola. Il mare era in pessime condizioni; La nave”Fenice” della Marina, che pattuglia quelle acque, ha avvistato il gommone in difficoltà e si è avvicinata. Alla vista della nave militare, diversi passeggeri si sono alzati o si sono mossi e l’imbarcazione, anche a causa della cattiva distribuzione del peso a bordo, si è rovesciata. La stessa “Fenice” ha iniziato le operazioni di soccorso, e, dopo diverse ore, ha fatto rotta verso il porto con 3 cadaveri e 48 persone recuperate. Altre imbarcazioni della marina proseguono le ricerche, ma le cattive condizioni meteo nel Canale di Sicilia, con mare forza 4 e vento a 17 nodi, rendono difficile l’intervento dei militari. I dispersi sono 25.
25 luglio 2008 Pacchetto sicurezza: il decreto legge pubblicato in Gazzetta Decreto Legge , testo coordinato 23.05.2008 n° 92 , G.U. 25.07.2008 (Andrea Ceccobelli) Espulsioni più rapide per i clandestini ed inasprimento delle pene per il trasgressore dell’ordine di espulsione od allontanamento dal territorio italiano, e per chi guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope.
Sono queste alcune delle novità introdotte dal Governo con il decreto legge n. 92, convertito in Legge 24 luglio 2008, n 125 e facente parte del c.d. Pacchetto sicurezza varato al fine di“contrastare fenomeni di illegalità diffusa collegati all’immigrazione illegale e alla criminalità organizzata”.
29 luglio 2008 Un barcone con 28 immigrati a bordo è affondato a sud-est di Lampedusa, in acque libiche. Soccorsi da motopesca italiani. Naufragio nel Canale di Sicilia almeno 7 morti, 21 tratti in salvo
23/01/ 2009 Fondi Ue, 167 milioni all’Italia per politiche dell’immigrazione
Lampedusa: grande manifestazione contro Maroni
18/02/ 2009 Incendio del centro di Lampedusa
24/04/ 2009 Dopo il caso Pinar, la Commissione ha incontrato a Bruxelles i ministri dell’Interno dei due Paesi.
Il commissario Barrot annuncia il rafforzamento dell’agenzia di pattugliamento delle coste Frontex Immigrati, la Ue sul caso Italia-Malta:
“Principio di solidarietà obbligatorio” Maroni soddisfatto: “Se l’Europa condividesse il peso dei flussi il problema degli arrivi dei clandestini si risolverebbe da solo”
02/07/ 2009 “….Palazzo Madama approva il progetto del governo. Franceschini: “Un danno per il paese” Il Vaticano: “Basta criminalizzare gli stranieri. Norma che porterà dolore ”Il pacchetto sicurezza diventa legge Sì alle ronde, la clandestinità è reato Berlusconi: “E’ un provvedimento da me fortemente voluto che garantisce i cittadini”
25/03/ 2010
“ Oggi, il Parlamento non ha raggiunto la maggioranza necessaria (369 voti) per respingere, come da suggerimento della Commissione per le Libertà Civili, la proposta di decisione sulla sorveglianza delle frontiere marittime esterne nell’ambito della cooperazione coordinata dal Frontex.
La Commissione per le Libertà Civili aveva suggerito all’aula di respingere la proposta, ritenendo che la sua portata andasse oltre le sue competenze esecutive. Ma i 336 voti espressi a favore di questa opzione (253 contrari e 30 astensioni) non sono bastati.”
“..Il Parlamento europeo ha ribadito più volte la necessità di un maggiore controllo parlamentare sulle attività dell’agenzia Frontex, anche alla luce delle critiche formulate da alcune Ong sulle procedure utilizzate nei confronti dei migranti. “
12/02/ 2011 Dal Nord Africa, in tre giorni, sono arrivati in Italia 4 mila immigrati. Riunione straordinaria del Consiglio dei ministri per decretare lo “stato d’emergenza”. Un’imbarcazione si è spezzata in due per il sovraccarico: ci sarebbero dispersi.
21/02/2011 Cecilia Malmström ha annunciato l’avvio in Italia dell’operazione Hermes da parte di Frontex (l’Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne), a partire dal 20 febbraio. La Commissaria agli affari interni ha dichiarato: “Sono lieta di annunciare l’avvio della missione “Hermes” di Frontex che da oggi assisterà ufficialmente le autorità italiane nella gestione del flusso migratorio dal Nord Africa, e in particolare degli arrivi dalla Tunisia nell’isola di Lampedusa
25/03/2011 ““Abbandonati alla deriva”.Un barcone con circa 350 profughi, tra cui 200 donne, partito la notte scorsa dalle coste libiche, ha lanciato l’Sos con un telefono satellitare sostenendo di essere stato abbandonato alla deriva dalla nave Nato, battente bandiera canadese, che nel pomeriggio aveva prestato loro soccorso. “
La nave militare San Marco comincia le operazioni di trasferimento dei migranti Tunisini da Lampedusa.
17/3/2012 “…L’allarme è scattato nella notte: oltre alle cinque vittime del mare sull’imbarcazione c’erano altri 52 migranti in condizione di salute precarie. Si teme una nuova ondata di sbarchi.”
27/07/2012 Lampedusa ha un nuovo aeroporto: spesi 24 milioni di euro.Inaugurato l’aeroporto dell’isola in provincia di Agrigento, dopo tre anni di lavori e la consegna con un anticipo di tre mesi rispetto ai tempi previsti. Il presidente del Senato Renato Schifani ha tagliato il nastro della nuova infrastruttura strategica per l’economia e il turismo dell’isola insieme alle autorità locali
7/09/2012 “ Barcone con un centinaio di immigrati naufraga al largo di Lampedusa L’imbarcazione si è inabissata dopo aver lanciato un Sos. Navi della guardia costiera, della Finanza ed anche della Nato al lavoro per trovare i superstiti. Salvate, per ora 54 persone, decine mancano all’appello. Ma non si trovano i resti dello scafo”
30/09/2013 Naufragio a Scicli, 13 migranti annegati Gli stranieri gettati in acqua dagli scafisti. L’approdo era stato segnalato dai turisti sulla spiaggia, dove sono arrivati in un centinaio. Napolitano: “Profonda commozione per la tragedia”
2/10/2013 ‘‘Bisogna intensificare la lotta contro i trafficanti e le reti criminali” “ Il portavoce della Malmstroem ci tiene anche a ricordare che “entro fine anno” dovrebbe essere operativo il nuovo sistema europeo Eurosur che consentirà di identificare le piccole imbarcazioni che di solito sfuggono ai radar, permettendo di salvare vite umane e di portare davanti alla giustizia i trafficanti.”
3/10/2013 Naufragio a mezzo miglio dalla costa di Lampedusa centinaia di morti.
10/10/2013 Giovedì 10 ottobre il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza per far partire “Eurosur”, un sistema di sorveglianza delle frontiere marittime e terrestri dell’Ue. Droni telecomandati setacceranno il mare palmo a palmo. E dove non arriveranno i droni vigileranno satelliti, sensori installati al largo delle coste e radar.
Entusiasta Cecilia Malmstrom, Commissario europeo agli Affari Interni: Eurosur permetterà di “proteggere le nostre frontiere esterne e aiutare quanti rischiano la vita pur di raggiungere le nostre coste”, rafforzerà lo scambio di informazioni e la cooperazione e “renderà più facile individuare le piccole imbarcazioni di migranti in pericolo e fornire loro assistenza”.
In realtà, a una lettura più attenta del progetto – che dovrebbe partire in dicembre – sembra che l’assistenza ai migranti in pericolo non rientri propriamente tra i compiti di Eurosur. L’obiettivo principale sarebbe infatti la “localizzazione”, non il salvataggio di chi cerca di attraversare il mare per raggiungere le coste europee. “In futuro sapremo con precisione quanti profughi saranno in pericolo”, ha dichiarato Ska Keller, parlamentare europeo dei verdi tedeschi al settimanale Der Spiegel. “Ma non è previsto un migliore coordinamento del salvataggio da parte degli Stati”.
13/10/2013 Nuovo naufragio, sale bilancio morti Il governo lunedì vara “mare sicuro”
Cecile Kyenge ha ribadito sabato mattina che ora la priorità è fare la“guerra a tutto campo alla criminalità organizzata transnazionale che gestisce queste tratte di esseri umani. Ci sono leggi che vanno applicate e, se necessario, bisogna renderle ancora più dure“.
La procura di Agrigento non ha aperto alcuna inchiesta sui soccorsi prestati in mare ai migranti che erano sul barcone naufragato al largo di Lampedusa. Nessun fascicolo è stato istruito né su civili né su militari e forze dell’ordine. Invece i profughi superstiti del naufragio di Lampedusa sono indagati quasi tutti per immigrazione clandestina. Fatta eccezione per i minori, tutti gli altri immigrati, più di cento, sono infatti stati iscritti, come prevede la legge Bossi-Fini, nel registro degli indagati per immigrazione clandestina. A darne conferma è stato sempre il procuratore capo di Agrigento Renato Di Natale. “E’ un atto dovuto, non potevamo fare altrimenti“. Dei circa 500 migranti naufragati, 300 persone sarebbero morte, dato che ai 111 cadaveri recuperati vanno aggiunti circa 200 dispersi.
13 ottobre 2013
”Sostegno politico e risorse” per lanciare “una grande operazione Frontex di salvataggio sicuro” che coinvolga tutti i paesi europei del Mediterraneo, “da Cipro alla Spagna”. È quanto annuncia la commissaria agli Affari interni Cecilia Malmstroem prima del Consiglio dei Ministri degli Affari interni Ue a Lussemburgo.
Chi parla di ristrutturazione e miglioramento dei centri di fatto non mette in discussione la questione radicalmente. Abbiamo proposto il corridoio umanitario , ma a chi ? Come si fa a proporre a criminali che attaccano i territori da cui scappano i migranti, di salvarli senza guadagnarci niente ? Risparmiando addirittura, in termini di vite ed economici ? Se non si mette in luce che i soldi spesi per le missioni umanitarie, per le missioni di frontex, per i centri per migranti,sono soldi che sono sottratti ai contribuenti e dati in mano ai costruttori di morte e attraverso la corruzione ai potentidi turno, non andremo lontano. I governi sono servi di queste industrie, sono servi delle multinazionali del petrolio come l'ENI che in Nigeria fa sfracelli e poi finanzia manifestazioni culturali in Italia usando parole ambigue come integrazione, società multiculturale etc etc o fondazioni come quella di Soros che usa i soldi di speculazioni e operazioni finanziarie che hanno ridotto masse popolari alla fame e prodotto licenziamenti di massa e riduzione dei diritti dei lavoratori, per finanziare film o manifestazioni che promuovono i “Diritti umani”. Questo è il mondo a cui ci hanno abituato, fatto di loghi, marketing, slogan e azioni eclatanti, dove si parla sempre degli effetti e mai delle cause, dove il totale è sacrificato al particolare.
Ora io non so cosa sia giusto per tutti, ma credo di avere capito cosa sia giusto per me prima di tutto.
http://www.youtube.com/watch?v=-yrJYYxNxhs
da intervento del prof Fulvio Vassallo
Nuovi profili della detenzione arbitraria nei centri di prima accoglienza
1. Allontanamento forzato e detenzione amministrativa degli immigrati irregolari nelle norme di dirittodell’Unione Europea e nel diritto internazionale.
Sin dal momento della introduzione della detenzione amministrativa in Italia, nel 1998 con la legge Turco-Napolitano, si è fatto riferimento alla necessità di istituire i centri di permanenza temporanea (CPT), oggi denominati CIE, perché lo avrebbe imposto l’Unione Europea, e si è inividuato il fondamento di questa peculiare forma di limitazione della libertà personale nell’art.5 della Convenzione Europea a salvaguardia dei diritti dell’Uomo (CEDU) che afferma “Nessuno può essere privato della libertà , salvo che nei casi seguenti e nei modi prescritti dalla legge”, aggiungendo poi che tra questi casi rientra l’ipotesi “dell’arresto o della detenzione regolari di una persona per impedirle di entrare irregolarmente nel territorio, o di una persona contro la quale è in corso un procedimento di espulsione o di estradizione”.
Dopo il fallimento del sistema di detenzione amministrativa basato sui Centri di identificazione ed espulsione (CIE), dei quali in Italia sono attualmente chiusi ben sette su tredici, la detenzione amministrativa si è diffusa anche nei confronti di migranti entrati nel nostro paese subito dopo le azioni di salvataggio, ed è stata ampiamente praticata nei Centri di primo soccorso ed accoglienza (CPSA), come quelli di Lampedusa, Pozzallo ( Ragusa) e Cagliati Elmas, oltre che nei centri di prima accoglienza (CPA) aperti sulla base di convenzioni stipulate dalle prefetture come previsto dalla legge Puglia del 1995. Durante tutta l’estate abbiamo visto le condizioni disumane e degradanti nelle quali sono stati trattenuti per settimane i migranti rinchiusi nel mercato ittico di Porto Palo, nella tensostruttura di Porto Empedocle, in vari stadi o palestre, come a Catania e a Messina, oppure in ospedali dismessi come a Siracusa. Testimonianze ed immagini scioccanti sul trattamento inflitto ai profughi appena salvati non mancano. Spesso, ai fini di otenere il rilascio delle impronte digitali si sono applicate misure e prassi che hanno comportato violenza fisica o morale, che in base all’art. 13 della Costituzione sarebbe vietata nei confronti di tutte le persone sottoposte ad una limitazione della libertà personale,
In base alla giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell’Uomo, se l’art. 5 comma 1 lettera f. della Convenzione Europea a salvaguardia dei diritti dell’uomo (CEDU) ammette la detenzione amministrativa “regolare” solo nel caso di una persona “contro la quale è in corso un procedimento d’espulsione o d’estradizione”, occorre tuttavia che la misura limitativa della libertà sia “proporzionata ed adeguata”, e che abbia una durata commisurata all’esigenza di assicurare le misure di allontanamento forzato. L’art. 5.2 della CEDU prevede il diritto di qualsiasi persona arrestata di essere informata al più presto ed in una lingua a lei comprensibile delle ragioni dell’arresto e di ogni accusa a suo carico. Va quindi riaffermata la obbligatorietà della immediata presenza di un interprete che salvaguardi il diritto alla comprensione linguistica. Secondo la Corte Europea dei diritti dell’uomo, una violazione dall’art. 5 potrà risultare sia da una detenzione amministrativa “non conforme”, che dalla mancanza di un ricorso effettivo. Secondo l’art. 5.4 della CEDU “ogni persona privata della libertà mediante arresto o detenzione ha diritto di presentare un ricorso ad un tribunale, affinchè decida entro breve termine sulla legittimità della sua detenzione e ne ordini la scarcerazione se la detenzione è illegittima”. Ogni persona vittima di arresto o di detenzione arbitraria “ ha diritto ad una riparazione”.
L’art. 13 della CEDU afferma il diritto ad un ricorso effettivo, stabilendo che “ ogni persona i cui diritti e le cui libertà riconosciuti nella presente Convenzione siano stati violati, ha diritto ad un ricorso effettivo davanti ad una istanza nazionale, anche quando la violazione sia stata commessa da persone che agiscono nell’esercizio delle loro funzioni ufficiali”. Il successivo art. 14 della Convenzione afferma il divieto di qualsiasi discriminazione, in particolare di quelle fondate “sulla razza” o “sull’origine nazionale”, rispetto al “godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti” dalla stessa Convenzione.
L’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea sancisce il diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale Secondo quanto previsto dalla norma “ogni individuo i cui diritti e le cui libertà garantiti dal diritto dell’Unione siano stati violati ha diritto a un ricorso effettivo dinanzi a un giudice, nel rispetto delle condizioni previste nel presente articolo. Ogni individuo ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente e entro un termine ragionevole da un giudice indipendente e imparziale, precostituito per legge. Ogni individuo ha la facoltà di farsi consigliare, difendere e rappresentare. A coloro che non dispongono di mezzi sufficienti è concesso il patrocinio a spese dello Stato qualora ciò sia necessario per assicurare un accesso effettivo alla giustizia”.
In base all’articolo 52 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea “eventuali limitazioni all’esercizio dei diritti e delle libertà riconosciuti dalla presente Carta devono essere previste dalla legge e rispettare il contenuto essenziale di detti diritti e libertà. Nel rispetto del principio di proporzionalità, possono essere apportate limitazioni solo laddove siano necessarie e rispondano effettivamente a finalità di interesse generale riconosciute dall’Unione o all’esigenza di proteggere i diritti e le libertà altrui”. L’art. 52.3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea stabilisce che “laddove la presente Carta contenga diritti corrispondenti a quelli garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, il significato e la portata degli stessi sono uguali a quelli conferiti dalla suddetta convenzione. La presente disposizione non osta al diritto dell’Unione di concedere una protezione più estesa”.
E’ opportuno ricordare, a tale riguardo, che l’art. 6, par. 1, della versione consolidata del Trattato sull’Unione europea (cfr. GUUE n. C 115 del 9 maggio 2008, p. 19) riconosce «lo stesso valore giuridico dei trattati» ai principi contenuti nel testo della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Nell’esperienza delle pratiche di respingimento e di detenzione amministrative di molti paesi europei è emersa negli anni la tendenza delle autorità di polizia a considerare gli immigrati irregolari che facevano ingresso nel territorio nazionale come se non avessero mai superato il varco di frontiera, trattenendoli per settimane, qualche volta per mesi i situazioni di totale negazione dei diritti fondamentali della persona, al solo fine di facilitare le procedure di allontanamento forzato.
La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha sanzionato in passato quei paesi che avevano praticato forme diverse di respingimento “sommario” in frontiera, istituendo negli aeroporti delle “zone di transito” specificamente destinate agli immigrati irregolari, che per questa ragione venivano allontanati più rapidamente, senza quelle garanzie di libertà e di difesa, a partire dal diritto ad un ricorso effettivo, che sono riconosciute a tutti gli altri immigrati privi di uno status di soggiorno regolare, comunque presenti nel territorio dello stato, quando sono destinatari di un provvedimento di espulsione. A tal proposito è interessante richiamare la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nel caso Amur/Francia del 1996. Si trattava di alcuni cittadini somali fermati nella zona di transito dell’aeroporto di Parigi per circa venti giorni. La Corte riconosceva “il diritto incontestabile per gli Stati di sorvegliare l’ingresso ed il soggiorno di stranieri nel proprio territorio”. Tuttavia, tale diritto, che corrisponde alla sovranità dello stato, sempre secondo la Corte, deve esercitarsi in conformità della Convenzione e dunque senza violare alcuno dei principi affermati nella stessa CEDU, anche con riferimento al divieto di espulsioni collettive. Lampedusa non è una zona di transito extraterritoriale, né può diventarlo per decreto di un ministro o per un provvedimento dell’autorità giudiziaria, magari neppure notificato e tradotto.
Le persone entrate o soggiornanti irregolarmente nel territorio italiano - tra queste anche i migranti giunti irregolarmente a Lampedusa, a partire dal momento del loro ingresso in Italia, devono avere possibilità adeguate di presentare un ricorso effettivo davanti ad un’autorità giudiziaria avverso il provvedimento di trattenimento amministrativo. Si rammenta infatti quanto disposto dagli articoli 5 e 13 della CEDU e dall’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che garantiscono il diritto ad un rimedio efficace e ad un giusto processo, oltre naturalmente al principio del controllo giudiziario sulla detenzione, intesa come qualsiasi limitazione della libertà personale.
Il Regolamento Schengen per le frontiere esterne del 2006 ed il regolamento Dublino n.343 del 2003, sullo stato competente a ricevere le domande di asilo, contengono precise garanzie formali per chiunque varchi irregolarmente una frontiera esterna o interna dell’Unione Europea. E anche per questa ragione la direttiva sui rimpatri 2008/115/CE, che pure inasprisce il trattamento degli immigrati da espellere, contiene precise garanzie procedurali che gli stati membri dovranno attuare sul piano del diritto interno entro la fine del 2010.
2 . Detenzione amministrativa e garanzie dello stato di diritto.
Tutte queste regole di diritto internazionale, ed adesso di diritto dell’Unione Europea, sono richiamate dal diritto interno, all’art. 2 del Testo Unico sull’immigrazione n. 286 del 1998 che richiama, anche con riguardo agli immigrati irregolari, “i diritti fondamentali della persona umana previsti dalle norme di diritto interno, dalle convenzioni internazionali in vigore, e dai principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti”. L’art. 19 del Testo unico sull’immigrazione, n.286 del 1998, prevede cause specifiche di inespellibilità, tra le quali la minore età ed il rischio di persecuzione, cause che andrebbero vagliate prima di adottare un provvedimento di respingimento o che possono assumere rilievo in sede di ricorso.
Le disposizioni dei trattati internazionali e gli accordi ratificati dall’Italia, come le norme del diritto internazionale generalmente riconosciute, in base agli articoli 10 e 11 della Costituzione hanno piena efficacia anche nell’ordinamento interno. La Corte di Cassazione (sentenza a Sezioni Unite del 23 novembre del 1988) e la Corte Costituzionale (sentenza n. 388 del 1999) affermano che i diritti umani riconosciuti dalla Convenzione Europea a salvaguardia dei diritti dell’Uomo trovano immediata applicabilità ed una“ espressa e non meno intensa garanzia nella Costituzione in forza dell’articolo 2”. Queste stesse norme sembrano non valere più a Lampedusa, come se si trattasse di una zona extraterritoriale, dove al fine di contrastare l’immigrazione “illegale”, e di procedere all’allontanamento forzato dei migranti irregolari, sembra possibile “sospendere” provvisoriamente l’applicazione delle regole del diritto interno, comunitario ed internazionale..
La condizione dei migranti giunti irregolarmente a Lampedusa appare qualificabile come un “trattamento inumano e degradante” vietato dall’art. 3 della CEDU, oltre a costituire una situazione di tensione esasperata che potrebbe coinvolgere gli operatori della struttura e la stessa popolazione residente. La scelta di bloccare il trasferimento e di concentrare tutti i migranti coinvolti nella qualità di testimoni nelle indagini avviate dalla magistratura, e dunque di trattenerli presso il CSPA (centro di soccorso e prima accoglienza), di Lampedusa ha operato una completa inversione rispetto al funzionamento e alla natura stessa del centro di Lampedusa, che sarebbe invece quella di attuare un servizio di prima accoglienza e soccorso delle persone salvate in mare, con successivo quasi immediato trasferimento presso altri centri di accoglienza, o di identificazione ed espulsione, situati in diverse località italiane. La ratio di tale ragionevole scelta, attuata nel corso degli ultimi anni e sino a questo repentino cambiamento di prassi, deriva sia da esigenze logistiche e sanitarie (evitare improprie situazioni di concentrazione di persone nei ristretti spazi a disposizione sull’isola), sia dall’esigenza di procedere alla definizione della posizione giuridica degli stranieri ed all’esperimento degli incidenti probatori.
E’ noto come la normativa vigente che disciplina gli interventi di soccorso, assistenza e prima accoglienza degli stranieri appaia carente e lacunosa e si presti a interpretazioni difformi e applicazioni discrezionali. In particolare, non risultano definiti i diritti dello straniero destinatario delle misure di assistenza nei cosiddetti centri di prima accoglienza, tuttora disciplinati esclusivamente dalla L.563/95 (detta Legge Puglia) o da provvedimenti di protezione civile riconbducibili alle periodiche dichiarazioni di uno stato di emergenza per l’immigrazione da parte del Governo. Di certo l’art. 23 del Regolamento di attuazione n. 394 del 1999, afferma che « le attività di accoglienza, di assistenza, e quelle svolte per le esigenze igienico-sanitarie, connesse al soccorso dello straniero possono essere effettuate anche al di fuori dei centri di cui all’art. 22 (CPT oggi CIE), per il tempo strettamente necessario per l’avvio dello stesso ai predetti centri o all’adozione dei provvedimenti occorrenti per l’erogazione di specifiche forme di assistenza di competenza dello Stato. Una norma che tutti i funzionari e gli operatori dovrebbero ricordare bene, anche nel’isola di Lampedusa. Non si può ritenere che i mesi trascorsi dall’arrivo dei migranti a Lampedusa fino all’adozione dei primi provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria possa qualificarsi come « tempo strettamente necessario » per l’avvio ad un centro di detenzione o ad un centro di accoglienza per richiedenti asilo CARA).
Numerosi rapporti, basati su visite e documenti inconfutabili, come nel caso della Commissione De Mistura nel 2007, e da ultimo le denunce di Amnesty International, hanno evidenziato come assai spesso gli stranieri vengano trattenuti presso gli attuali centri di prima accoglienza per periodi di tempo considerevolmente lunghi, variabili da alcuni giorni fino a settimane o mesi, senza che la normativa definisca con chiarezza e tassatività i diritti degli stranieri presenti e senza che tale situazione di effettiva limitazione della libertà personale sia sottoposta ad alcun controllo giurisdizionale. Va sottolineato che tale situazione, non conforme alla legislazione italiana in materia di provvedimenti limitativi della libertà, e che potrebbe altresì configurarsi come una violazione dell’articolo 13 della Costituzione italiana e dell’art. 5 comma 1 della Convenzione Europea dei diritti Umani (CEDU), è stata recentemente oggetto di critiche da parte di tutti i diversi soggetti politici o agenzie umanitarie che hanno visitato i centri di prima accoglienza in Sicilia e quello di Lampedusa in particolare.
L’art. 13 della Costituzione italiana stabilisce comunque che “in casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, s’intendono revocati e restano privi di ogni effetto . Va anche ricordato che l’art. 113 della Costituzione stabilisce che “contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa. Tale tutela giurisdizionale non può essere esclusa o limitata a particolari mezzi di impugnazione o per determinate categorie di atti.”
Si deve a tale riguardo rilevare come la possibilità di un ricorso giurisdizionale contro il trattenimento de facto sia una mera possibilità teorica, mancando un provvedimento formale da impugnare. Va anche ricordato che l’art. 21 comma 4 del Regolamento di attuazione n.394 del 1998, ribadisce che “il trattenimento dello straniero può avvenire unicamente presso i centri di permanenza temporanea (oggi CIE) individuati ai sensi dell’art.14 ( del Testo Unico), o presso i luoghi di cura in cui lo stesso è ricoverato per urgenti necessità di soccorso sanitario”.
3. Ancora sulla libertà personale e sul diritto ad un ricorso effettivo
L’articolo 47 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea afferma – il diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale.” Ogni individuo i cui diritti e le cui libertà garantiti dal diritto dell’Unione siano stati violati ha diritto a un ricorso effettivo dinanzi a un giudice, nel rispetto delle condizioni previste nel presente articolo. Ogni individuo ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente e entro un termine ragionevole da un giudice indipendente e imparziale, precostituito per legge. Ogni individuo ha la facoltà di farsi consigliare, difendere e rappresentare. A coloro che non dispongono di mezzi sufficienti è concesso il patrocinio a spese dello Stato qualora ciò sia necessario per assicurare un accesso effettivo alla giustizia”. Solo nel caso di eventi eccezionali come la visita di parlamentari risulta possibile nominare, direttamente da Lampedusa, un difensore di fiducia, con il rilascio della prescritta procura sottoscritta di pugno dall’interessato.
Alla luce di quanto potrà essere verificato nell’isola di Lampedusa, potrebbero emergere peculiari profili di illegittimità delle prassi, sin qui seguita, di trattenimento senza un provvedimento formale adottato nei termini di cui all’art. 13 della Costituzione, e di mancato esercizio effettivo del diritto di difesa. Nel centro di prima accoglienza e soccorso di Lampedusa sembrerebbe sia stata effettuata una selezione fra i migranti, anche in base ad esigenze di indagine che sono rimaste del tutto nascoste. Tale prassi appare palesemente arbitraria in quanto i profughi sarebbero stati trattenuti, in condizioni di privazione della libertà personale nel “centro di prima accoglienza” di Lampedusa per 3/4/5/6 settimane. La Corte Costituzionale, come si è visto, nella Sentenza n. 105/2001 ha chiarito che ogni forma di trattenimento dello straniero “anche quando questo non sia disgiunto da una finalità di assistenza” costituisca una misura di restrizione della libertà personale. Pertanto tale misura non può essere attuata se non con le garanzie, ed i limiti temporali, di cui all’art. 13 della Costituzione. In altre parole l’autorità di Pubblica sicurezza che procede all’internamento dello straniero deve dare comunicazione della misura, entro 48 ore, all’Autorità giudiziaria competente (nel caso di specie il Giudice di Pace, a cui è stata deferita la competenza ai sensi del D.L. n. 241/2004, convertito con modificazioni nella L. 271/2004) che deve provvedere alla convalida nelle 48 ore successive.
Quanto osservato assume particolare rilievo nel caso dei migranti trattenuti per settimane senza uno straccio di provvedimento nel Centro di prima accoglienza e soccorso di Lampedusa. Una ipotesi precisa dunque di sospensione del diritto, o di stato di eccezione, una limitazione della libertà personale praticata dall’autorità amministrativa ben oltre i termini di legge consentiti dalla Costituzione e, seppure con una certa vaghezza, dalle normative comunitarie, in netto contrasto con i brevi termini ed il carattere di “straordinarietà ed urgenza” previsti dall’art. 13 della stessa Costituzione italiana. Quella che si ripete a Lampedusa da almeno nove anni corrisponde ad una situazione di “straordinarietà ed urgenza” ampiamente annunciata, che si è diffusa proprio per effetto delle “misure emergenziali di contrasto” dell’immigrazione irregolare che i diversi governi in carica, con un diverso carico di responsabilità, hanno posto in essere e continuano a porre in essere.
Nessuna esigenza di indagine, sia pure in assenza di una identificazione certa, può giustificare forme di trattenimento informale prive di provvedimenti regolarmente notificati ed impugnabili che ne costituiscano fondamento e base legale. Soprattutto nel caso di persone coinvolte nelle indagini in qualità di testi, e che proprio per tale qualità dovrebbero essere alloggiate in luoghi idonei a garantirne la massima protezione e la genuinità della prova.
Fulvio Vassallo Paleologo Università di Palermo
I problemi a Lampedusa, sul trattenimento informale e sull'accoglienza in condizioni indegne durano dal 2002, per essere precisi, da quando a Santa Chiara a Palermo ci arrivarono sudanesi ed irakeni con un numero segnato sul polso con il pennarello. E ricordiamo le condizioni del vecchio centro a ridosso dell'aeroporto.
2013 25 dicembre da intervento:
1 0ttobre 2004 Immigrazione. Ondata di sbarchi a Lampedusa: 800 migranti in 24 ore
3 0ttobre 2004 Lampedusa, è emergenza nel centro 1.257 migranti
4 ottobre 2004 Tunisia, si capovolge barca 22 morti e 42 dispersi
26 ottobre 2004 Il consiglio dell’unione Europea istituisce l’Agenzia Frontex(CE) n. 2007/2004 del Consiglio del 26 0ttobre 2004 (GU L 349 del 25.11.2004)
“FRONTEX ha il compito di coordinare la cooperazione operativa tra gli Stati membri in materia di gestione delle frontiere esterne; assistere gli Stati membri nella formazione di guardie nazionali di confine, anche elaborando norme comuni in materia di formazione; preparare analisi dei rischi; seguire l’evoluzione delle ricerche in materia di controllo e sorveglianza delle frontiere esterne; aiutare gli Stati membri che devono affrontare circostanze tali da richiedere un’assistenza tecnica e operativa rafforzata alle frontiere esterne; fornire agli Stati membri il sostegno necessario per organizzare operazioni di rimpatrio congiunte.
FRONTEX opera in stretto collegamento con altri organismi comunitari e dell’UE responsabili in materia di sicurezza alle frontiere esterne, come EUROPOL,CEPOL,OLAF, e di cooperazione nel settore delle dogane e dei controlli fitosanitari e veterinari, al fine di garantire la coerenza complessiva del sistema.
FRONTEX aumenta la sicurezza alle frontiere, assicurando il coordinamento delle iniziative degli Stati membri intese ad attuare le misure comunitarie per la gestione delle frontiere esterne.”
14 marzo 2005 Cinque barconi in una giornata e un’ altro “legno” è in arrivo.
Ospitati 884 extracomunitari ma la struttura è solo per 190 Sbarchi, a Lampedusa è emergenza
centro di accoglienza al collasso.
1 maggio 2005 L’agenzia assume le proprie funzioni.
17 maggio 2005 Naufragio al largo della Libia morti 14 migranti
7 ottobre 2005 Inchiesta di Fabrizio Gatti sul C.P.T. di Lampedusa.
1 dicembre 2005 Roma Vertice Italia – Spagna
Il problema dell’immigrazione “e’ un fenomeno epocale destinato a incrementarsi, occorre lavorare in profondita’ sui Paesi che sono in miseria, in modo da indirizzarli verso forme di democrazia”, perche’ “solo con la democrazia c’e’ la liberta’” e solo con la liberta’ si puo’ arrivare al benessere.
Berlusconi e Zapatero, durante il vertice bilaterale italo-spagnolo, hanno discusso soprattutto della questione dei flussi migratori: “E’ un problema – dice il premier – prioritario per l’Europa. Il tema dei controlli delle frontiere deve essere di responsabilita’ europea”.
Il premier italiano osserva che l’Unione europea deve trattare con i singoli Paesi affinche’ “riammettano gli immigrati clandestini dall’Europa” anche “attraverso il transito nei Paesi rivieraschi”.
Anche Zapatero rimarca la necessita’ di affrontare il problema dell’immigrazione che, dice, “deve far parte delle politiche prioritarie dell’Unione europea” in quanto è “la questione piu’ importante” sul tappeto”. “I nostri Paesi – aggiunge il primo ministro spagnolo – faranno uno sforzo per approvare un programma dell’immigrazione” affinche’ siano controllate meglio le frontiere anche grazie alle “disposizioni finanziarie” che dovranno arrivare dall’Unione europea.
20 aprile 2006 “.A volerlo, è stata un’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri (20 aprile 2006) dove si parla di ‘Disposizioni urgenti per fronteggiare l’emergenza determinatasi nel territorio dell’isola di Lampedusa’. Con questa nobile missione, è stato creato un capannone azzurro da 2 milioni 253 mila 002,05 euro per ospitare gli elicotteri. Lo strano è che “sull’isola ce ne sono soltanto due”, assicura il vicesindaco Maraventano: quello della Guardia di Finanza e quello del 118. “Non ci danno gli aerei”, dice, “figurarsi gli elicotteri “
28 luglio 2006 Il vice presidente della Commissione Europea scrive al ministro dell’Interno Amato
Italia, Malta e Grecia insieme sulle rotte dei boat people
“Lotta all’immigrazione clandestina” “Pattugliamenti Ue nel Mediterraneo”
29 luglio 2006 Nel barcone alla deriva da 20 giorni recuperati 14 immigrati, non mangiavano e non bevevano da giorni: due in coma.
Lampedusa, dramma dell’immigrazione “Sono morti 13. Li abbiamo buttati in mare”
30 luglio 2006 Il Viminale: necessarie iniziative straordinarie ROMA.«L’ennesima tragedia del mare dimostra la necessità di iniziative straordinarie, in sede europea, per contrastare le azioni criminali delle organizzazioni che sfruttano le migrazioni illegali nel Mediterraneo». Lo fa sapere il Viminale.
In questo senso, il ministro Giuliano Amato ha ribadito «l’importanza dell’intesa raggiunta con il commissario europeo, Franco Frattini, per una urgente missione di Frontex a Lampedusa per il pattugliamento congiunto, già a partire dal prossimo mese di agosto, nel Mediterraneo centrale, nonchè per le iniziative dirette a rafforzare il dialogo con la Libia».
Intanto il Viminale sta facendo fronte all’aumento degli sbarchi, spiega, «con uno sforzo eccezionale della struttura di prima accoglienza di Lampedusa e con i successivi voli per dislocare gli immigrati negli altri centri della penisola».
Proseguono inoltre le operazioni di rimpatrio degli immigrati sbarcati nelle coste italiane e ospitati nelle strutture di accoglienza.
Il 25 e 26 luglio 2006 sono stati rimpatriati 107 cittadini egiziani, ospiti dei centri di accoglienza di Caltanissetta (20), Lampedusa (30) e Crotone (57).
16 ottobre 2006 Il Presidente del Consiglio italiano e il Primo Ministro spagnolo, dopo l’incontro di Madrid a Palazzo della Moncloa, annunciano di avere cominciato a lavorare su una strategia comune che riguarda, in via prioritaria, la questione dei clandestini e la politica del Mediterraneo.
Per Romano Prodi si tratta di un problema «di tutto il nostro continente e lo dobbiamo presentare all’Africa in modo unitario anche perchè dobbiamo aiutare l’Unione Africana ad affrontare collettivamente la questione». Il tema, secondo il Presidente del Consiglio «non può essere risolto paese contro paese, ma dobbiamo iniziare a rendere ordinato questo processo»; perchè «l’immigrazione non è un fatto temporaneo o causale ma è un elemento sistematico della nostra società e quindi serve cooperazione».
Sulla stessa linea il discorso del Primo Ministro spagnolo. Josè Rodriguez Zapatero ha chiesto «una risposta comune dell’Ue» e ha evidenziato che «quando l’Europa è unita, come nel caso della missione in Libano, i risultati sono molto positivi». Il leader spagnolo ha assicurato che «Italia e Spagna intensificheranno il loro impegno perchè sia affrontata come una questione europea»
14 maggio 2007 Emergenza sbarchi a Lampedusa
23 maggio 2007 Decisione n.574/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio
La decisione istituisce il Fondo per le frontiere esterne (FFE) per il periodo 2007-2013. Con una dotazione di 1820 milioni di euro, il Fondo si inserisce nell’ambito del programma generale “Solidarietà e gestione dei flussi migratori”.“….Le risorse annuali del fondo sono ripartite fra gli Stati membri secondo i tipi di frontiere (il 30% del Fondo è destinato alle frontiere terrestri esterne, il 35% alle frontiere marittime esterne, il 20% agli aeroporti e il 15% agli uffici consolari), e secondo dei criteri di ponderazione definiti dall’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere Frontex. A tal fine Frontex presenta ogni anno una relazione sull’analisi dei rischi incontrati dagli Stati membri relativamente al loro compito di controllo e di sorveglianza delle frontiere esterne. “
17 giugno 2007 Lampedusa, naufragio ripescati 11 corpi, se ne cercano ancora 3
.21 giugno 2007“..Durante i funerali dei 10 naufraghi morti domenica scorsa, nel Canale di Sicilia si consumava un’altra tragedia..”
agosto 2007 Frontex sospende i pattugliamenti nel canale di Sicilia.
“….L’Europa Fortezza ha un suo ufficio, si chiama Frontex, ed organizza missioni militari di pattugliamento e respongimento. L’ultima, Nautilus II, è stata sospesa per mancanza di fondi, ma soprattutto perché di fatto inefficace.
La soluzione militare non ferma gli sbarchi, rende solo più lunghe le rotte, più alte le probabilità di naufragio, più ricchi i trafficanti.
Si chiama Frontex, nasce nel 2005 come agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne, una delle tante divisioni di una burocrazia europea sempre più barocca, ma è anche quella col compito più originale: sigillare le frontiere dell’Europa Fortezza. Nasce per controllare le Canarie (operazione Hera) e le coste dell’Europa del Sud (Nautilus I e II), in particolare quelle spagnole e italiane. …”
22 settembre 2007 “Più pattugliamenti della Ue nel Mediterraneo hanno fallito l’obiettivo di ridurre l’afflusso di immigrati verso l’Italia, Malta e la Grecia” LA VALLETTA, (MALTA) 22 settembre – E’ una ammissione di fallimento quella espressa dal capo della Frontex – l’agenzia di controllo delle frontiere europee – contro il fenomeno dell’ immigrazione clandestina.
I pattugliamenti “non stanno rendendo i risultati desiderati”, ammette il finlandese Illka Laitinen, parlando in una intervista pubblicata dal ‘Sunday Times’ di Malta.
5 giugno 2008 I cadaveri recuperati da una nave della Marina italiana 27 i superstiti, tratti in salvo da un peschereccio siciliano, Libia, nuovo dramma del mare
Naufragio di immigrati, 13 morti Tre dei corpi sono però in avanzato stato di decomposizione e pertanto probabilmente non facevano parte della stessa ‘carretta del mare’“…Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati politici, commenta così la vicenda: “Se il bilancio di questa ennesima tragedia non è stato più alto è solo grazie al coraggio di tanti marinai, dagli equipaggi dei pescherecci a quelli della Marina Militare e della Guardia Costiera, che non esitano a intervenire per prestare soccorso anche di fronte a un naufragio avvenuto a grande distanza dalle coste italiane….”
17 giugno 2008 “…A Varsavia , l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l’Agenzia per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli stati membri dell’Unione Europea (FRONTEX) stanno per rafforzare la loro partnership. …”
29 giugno 2008 “…Alcune unità di Frontex tolgono viveri e carburanti dalle navi dei migranti nel Mediterraneo per costringerli a tornare indietro a loro rischio e pericolo. È quanto emerge dall’ultimo documentario radiofonico di Roman Herzog, “Guerra nel Mediterraneo” , messo in onda dalla Radio Pubblica Tedesca (ARD) il
22 giugno 2008. Lo ammettono la Guardia di Finanza italiana e il direttore esecutivo dell’agenzia europea per il pattugliamento delle frontiere esterne (Frontex) Ilkka Laitinen. Sui respingimenti in mare però le autorità degli Stati membri sarebbero divise. Priorità al soccorso per gli italiani, pugno di ferro da parte della Germania. “
14 luglio 2008 Un’altra tragedia del mare al largo di Lampedusa. Tre persone annegate, 25 disperse e una cinquantina messe in salvo dopo una complessa operazione di salvataggio. Venivano dall’Africa e viaggiavano su un gommone che si è rovesciato forse per l’agitazione causata dalla vista di un’unità militare italiana che si avvicinava per prestare soccorso. Sul natante c’erano almeno 76 persone. Il naufragio è avvenuto a oltre settanta miglia a Sud est dell’isola. Il mare era in pessime condizioni; La nave”Fenice” della Marina, che pattuglia quelle acque, ha avvistato il gommone in difficoltà e si è avvicinata. Alla vista della nave militare, diversi passeggeri si sono alzati o si sono mossi e l’imbarcazione, anche a causa della cattiva distribuzione del peso a bordo, si è rovesciata. La stessa “Fenice” ha iniziato le operazioni di soccorso, e, dopo diverse ore, ha fatto rotta verso il porto con 3 cadaveri e 48 persone recuperate. Altre imbarcazioni della marina proseguono le ricerche, ma le cattive condizioni meteo nel Canale di Sicilia, con mare forza 4 e vento a 17 nodi, rendono difficile l’intervento dei militari. I dispersi sono 25.
25 luglio 2008 Pacchetto sicurezza: il decreto legge pubblicato in Gazzetta Decreto Legge , testo coordinato 23.05.2008 n° 92 , G.U. 25.07.2008 (Andrea Ceccobelli) Espulsioni più rapide per i clandestini ed inasprimento delle pene per il trasgressore dell’ordine di espulsione od allontanamento dal territorio italiano, e per chi guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope.
Sono queste alcune delle novità introdotte dal Governo con il decreto legge n. 92, convertito in Legge 24 luglio 2008, n 125 e facente parte del c.d. Pacchetto sicurezza varato al fine di“contrastare fenomeni di illegalità diffusa collegati all’immigrazione illegale e alla criminalità organizzata”.
29 luglio 2008 Un barcone con 28 immigrati a bordo è affondato a sud-est di Lampedusa, in acque libiche. Soccorsi da motopesca italiani. Naufragio nel Canale di Sicilia almeno 7 morti, 21 tratti in salvo
23/01/ 2009 Fondi Ue, 167 milioni all’Italia per politiche dell’immigrazione
Lampedusa: grande manifestazione contro Maroni
18/02/ 2009 Incendio del centro di Lampedusa
24/04/ 2009 Dopo il caso Pinar, la Commissione ha incontrato a Bruxelles i ministri dell’Interno dei due Paesi.
Il commissario Barrot annuncia il rafforzamento dell’agenzia di pattugliamento delle coste Frontex Immigrati, la Ue sul caso Italia-Malta:
“Principio di solidarietà obbligatorio” Maroni soddisfatto: “Se l’Europa condividesse il peso dei flussi il problema degli arrivi dei clandestini si risolverebbe da solo”
02/07/ 2009 “….Palazzo Madama approva il progetto del governo. Franceschini: “Un danno per il paese” Il Vaticano: “Basta criminalizzare gli stranieri. Norma che porterà dolore ”Il pacchetto sicurezza diventa legge Sì alle ronde, la clandestinità è reato Berlusconi: “E’ un provvedimento da me fortemente voluto che garantisce i cittadini”
25/03/ 2010
“ Oggi, il Parlamento non ha raggiunto la maggioranza necessaria (369 voti) per respingere, come da suggerimento della Commissione per le Libertà Civili, la proposta di decisione sulla sorveglianza delle frontiere marittime esterne nell’ambito della cooperazione coordinata dal Frontex.
La Commissione per le Libertà Civili aveva suggerito all’aula di respingere la proposta, ritenendo che la sua portata andasse oltre le sue competenze esecutive. Ma i 336 voti espressi a favore di questa opzione (253 contrari e 30 astensioni) non sono bastati.”
“..Il Parlamento europeo ha ribadito più volte la necessità di un maggiore controllo parlamentare sulle attività dell’agenzia Frontex, anche alla luce delle critiche formulate da alcune Ong sulle procedure utilizzate nei confronti dei migranti. “
12/02/ 2011 Dal Nord Africa, in tre giorni, sono arrivati in Italia 4 mila immigrati. Riunione straordinaria del Consiglio dei ministri per decretare lo “stato d’emergenza”. Un’imbarcazione si è spezzata in due per il sovraccarico: ci sarebbero dispersi.
21/02/2011 Cecilia Malmström ha annunciato l’avvio in Italia dell’operazione Hermes da parte di Frontex (l’Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne), a partire dal 20 febbraio. La Commissaria agli affari interni ha dichiarato: “Sono lieta di annunciare l’avvio della missione “Hermes” di Frontex che da oggi assisterà ufficialmente le autorità italiane nella gestione del flusso migratorio dal Nord Africa, e in particolare degli arrivi dalla Tunisia nell’isola di Lampedusa
25/03/2011 ““Abbandonati alla deriva”.Un barcone con circa 350 profughi, tra cui 200 donne, partito la notte scorsa dalle coste libiche, ha lanciato l’Sos con un telefono satellitare sostenendo di essere stato abbandonato alla deriva dalla nave Nato, battente bandiera canadese, che nel pomeriggio aveva prestato loro soccorso. “
La nave militare San Marco comincia le operazioni di trasferimento dei migranti Tunisini da Lampedusa.
17/3/2012 “…L’allarme è scattato nella notte: oltre alle cinque vittime del mare sull’imbarcazione c’erano altri 52 migranti in condizione di salute precarie. Si teme una nuova ondata di sbarchi.”
27/07/2012 Lampedusa ha un nuovo aeroporto: spesi 24 milioni di euro.Inaugurato l’aeroporto dell’isola in provincia di Agrigento, dopo tre anni di lavori e la consegna con un anticipo di tre mesi rispetto ai tempi previsti. Il presidente del Senato Renato Schifani ha tagliato il nastro della nuova infrastruttura strategica per l’economia e il turismo dell’isola insieme alle autorità locali
7/09/2012 “ Barcone con un centinaio di immigrati naufraga al largo di Lampedusa L’imbarcazione si è inabissata dopo aver lanciato un Sos. Navi della guardia costiera, della Finanza ed anche della Nato al lavoro per trovare i superstiti. Salvate, per ora 54 persone, decine mancano all’appello. Ma non si trovano i resti dello scafo”
30/09/2013 Naufragio a Scicli, 13 migranti annegati Gli stranieri gettati in acqua dagli scafisti. L’approdo era stato segnalato dai turisti sulla spiaggia, dove sono arrivati in un centinaio. Napolitano: “Profonda commozione per la tragedia”
2/10/2013 ‘‘Bisogna intensificare la lotta contro i trafficanti e le reti criminali” “ Il portavoce della Malmstroem ci tiene anche a ricordare che “entro fine anno” dovrebbe essere operativo il nuovo sistema europeo Eurosur che consentirà di identificare le piccole imbarcazioni che di solito sfuggono ai radar, permettendo di salvare vite umane e di portare davanti alla giustizia i trafficanti.”
3/10/2013 Naufragio a mezzo miglio dalla costa di Lampedusa centinaia di morti.
10/10/2013 Giovedì 10 ottobre il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza per far partire “Eurosur”, un sistema di sorveglianza delle frontiere marittime e terrestri dell’Ue. Droni telecomandati setacceranno il mare palmo a palmo. E dove non arriveranno i droni vigileranno satelliti, sensori installati al largo delle coste e radar.
Entusiasta Cecilia Malmstrom, Commissario europeo agli Affari Interni: Eurosur permetterà di “proteggere le nostre frontiere esterne e aiutare quanti rischiano la vita pur di raggiungere le nostre coste”, rafforzerà lo scambio di informazioni e la cooperazione e “renderà più facile individuare le piccole imbarcazioni di migranti in pericolo e fornire loro assistenza”.
In realtà, a una lettura più attenta del progetto – che dovrebbe partire in dicembre – sembra che l’assistenza ai migranti in pericolo non rientri propriamente tra i compiti di Eurosur. L’obiettivo principale sarebbe infatti la “localizzazione”, non il salvataggio di chi cerca di attraversare il mare per raggiungere le coste europee. “In futuro sapremo con precisione quanti profughi saranno in pericolo”, ha dichiarato Ska Keller, parlamentare europeo dei verdi tedeschi al settimanale Der Spiegel. “Ma non è previsto un migliore coordinamento del salvataggio da parte degli Stati”.
13/10/2013 Nuovo naufragio, sale bilancio morti Il governo lunedì vara “mare sicuro”
Cecile Kyenge ha ribadito sabato mattina che ora la priorità è fare la“guerra a tutto campo alla criminalità organizzata transnazionale che gestisce queste tratte di esseri umani. Ci sono leggi che vanno applicate e, se necessario, bisogna renderle ancora più dure“.
La procura di Agrigento non ha aperto alcuna inchiesta sui soccorsi prestati in mare ai migranti che erano sul barcone naufragato al largo di Lampedusa. Nessun fascicolo è stato istruito né su civili né su militari e forze dell’ordine. Invece i profughi superstiti del naufragio di Lampedusa sono indagati quasi tutti per immigrazione clandestina. Fatta eccezione per i minori, tutti gli altri immigrati, più di cento, sono infatti stati iscritti, come prevede la legge Bossi-Fini, nel registro degli indagati per immigrazione clandestina. A darne conferma è stato sempre il procuratore capo di Agrigento Renato Di Natale. “E’ un atto dovuto, non potevamo fare altrimenti“. Dei circa 500 migranti naufragati, 300 persone sarebbero morte, dato che ai 111 cadaveri recuperati vanno aggiunti circa 200 dispersi.
13 ottobre 2013
”Sostegno politico e risorse” per lanciare “una grande operazione Frontex di salvataggio sicuro” che coinvolga tutti i paesi europei del Mediterraneo, “da Cipro alla Spagna”. È quanto annuncia la commissaria agli Affari interni Cecilia Malmstroem prima del Consiglio dei Ministri degli Affari interni Ue a Lussemburgo.
Chi parla di ristrutturazione e miglioramento dei centri di fatto non mette in discussione la questione radicalmente. Abbiamo proposto il corridoio umanitario , ma a chi ? Come si fa a proporre a criminali che attaccano i territori da cui scappano i migranti, di salvarli senza guadagnarci niente ? Risparmiando addirittura, in termini di vite ed economici ? Se non si mette in luce che i soldi spesi per le missioni umanitarie, per le missioni di frontex, per i centri per migranti,sono soldi che sono sottratti ai contribuenti e dati in mano ai costruttori di morte e attraverso la corruzione ai potentidi turno, non andremo lontano. I governi sono servi di queste industrie, sono servi delle multinazionali del petrolio come l'ENI che in Nigeria fa sfracelli e poi finanzia manifestazioni culturali in Italia usando parole ambigue come integrazione, società multiculturale etc etc o fondazioni come quella di Soros che usa i soldi di speculazioni e operazioni finanziarie che hanno ridotto masse popolari alla fame e prodotto licenziamenti di massa e riduzione dei diritti dei lavoratori, per finanziare film o manifestazioni che promuovono i “Diritti umani”. Questo è il mondo a cui ci hanno abituato, fatto di loghi, marketing, slogan e azioni eclatanti, dove si parla sempre degli effetti e mai delle cause, dove il totale è sacrificato al particolare.
Ora io non so cosa sia giusto per tutti, ma credo di avere capito cosa sia giusto per me prima di tutto.
http://www.youtube.com/watch?v=-yrJYYxNxhs
da intervento del prof Fulvio Vassallo
Nuovi profili della detenzione arbitraria nei centri di prima accoglienza
1. Allontanamento forzato e detenzione amministrativa degli immigrati irregolari nelle norme di dirittodell’Unione Europea e nel diritto internazionale.
Sin dal momento della introduzione della detenzione amministrativa in Italia, nel 1998 con la legge Turco-Napolitano, si è fatto riferimento alla necessità di istituire i centri di permanenza temporanea (CPT), oggi denominati CIE, perché lo avrebbe imposto l’Unione Europea, e si è inividuato il fondamento di questa peculiare forma di limitazione della libertà personale nell’art.5 della Convenzione Europea a salvaguardia dei diritti dell’Uomo (CEDU) che afferma “Nessuno può essere privato della libertà , salvo che nei casi seguenti e nei modi prescritti dalla legge”, aggiungendo poi che tra questi casi rientra l’ipotesi “dell’arresto o della detenzione regolari di una persona per impedirle di entrare irregolarmente nel territorio, o di una persona contro la quale è in corso un procedimento di espulsione o di estradizione”.
Dopo il fallimento del sistema di detenzione amministrativa basato sui Centri di identificazione ed espulsione (CIE), dei quali in Italia sono attualmente chiusi ben sette su tredici, la detenzione amministrativa si è diffusa anche nei confronti di migranti entrati nel nostro paese subito dopo le azioni di salvataggio, ed è stata ampiamente praticata nei Centri di primo soccorso ed accoglienza (CPSA), come quelli di Lampedusa, Pozzallo ( Ragusa) e Cagliati Elmas, oltre che nei centri di prima accoglienza (CPA) aperti sulla base di convenzioni stipulate dalle prefetture come previsto dalla legge Puglia del 1995. Durante tutta l’estate abbiamo visto le condizioni disumane e degradanti nelle quali sono stati trattenuti per settimane i migranti rinchiusi nel mercato ittico di Porto Palo, nella tensostruttura di Porto Empedocle, in vari stadi o palestre, come a Catania e a Messina, oppure in ospedali dismessi come a Siracusa. Testimonianze ed immagini scioccanti sul trattamento inflitto ai profughi appena salvati non mancano. Spesso, ai fini di otenere il rilascio delle impronte digitali si sono applicate misure e prassi che hanno comportato violenza fisica o morale, che in base all’art. 13 della Costituzione sarebbe vietata nei confronti di tutte le persone sottoposte ad una limitazione della libertà personale,
In base alla giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell’Uomo, se l’art. 5 comma 1 lettera f. della Convenzione Europea a salvaguardia dei diritti dell’uomo (CEDU) ammette la detenzione amministrativa “regolare” solo nel caso di una persona “contro la quale è in corso un procedimento d’espulsione o d’estradizione”, occorre tuttavia che la misura limitativa della libertà sia “proporzionata ed adeguata”, e che abbia una durata commisurata all’esigenza di assicurare le misure di allontanamento forzato. L’art. 5.2 della CEDU prevede il diritto di qualsiasi persona arrestata di essere informata al più presto ed in una lingua a lei comprensibile delle ragioni dell’arresto e di ogni accusa a suo carico. Va quindi riaffermata la obbligatorietà della immediata presenza di un interprete che salvaguardi il diritto alla comprensione linguistica. Secondo la Corte Europea dei diritti dell’uomo, una violazione dall’art. 5 potrà risultare sia da una detenzione amministrativa “non conforme”, che dalla mancanza di un ricorso effettivo. Secondo l’art. 5.4 della CEDU “ogni persona privata della libertà mediante arresto o detenzione ha diritto di presentare un ricorso ad un tribunale, affinchè decida entro breve termine sulla legittimità della sua detenzione e ne ordini la scarcerazione se la detenzione è illegittima”. Ogni persona vittima di arresto o di detenzione arbitraria “ ha diritto ad una riparazione”.
L’art. 13 della CEDU afferma il diritto ad un ricorso effettivo, stabilendo che “ ogni persona i cui diritti e le cui libertà riconosciuti nella presente Convenzione siano stati violati, ha diritto ad un ricorso effettivo davanti ad una istanza nazionale, anche quando la violazione sia stata commessa da persone che agiscono nell’esercizio delle loro funzioni ufficiali”. Il successivo art. 14 della Convenzione afferma il divieto di qualsiasi discriminazione, in particolare di quelle fondate “sulla razza” o “sull’origine nazionale”, rispetto al “godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti” dalla stessa Convenzione.
L’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea sancisce il diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale Secondo quanto previsto dalla norma “ogni individuo i cui diritti e le cui libertà garantiti dal diritto dell’Unione siano stati violati ha diritto a un ricorso effettivo dinanzi a un giudice, nel rispetto delle condizioni previste nel presente articolo. Ogni individuo ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente e entro un termine ragionevole da un giudice indipendente e imparziale, precostituito per legge. Ogni individuo ha la facoltà di farsi consigliare, difendere e rappresentare. A coloro che non dispongono di mezzi sufficienti è concesso il patrocinio a spese dello Stato qualora ciò sia necessario per assicurare un accesso effettivo alla giustizia”.
In base all’articolo 52 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea “eventuali limitazioni all’esercizio dei diritti e delle libertà riconosciuti dalla presente Carta devono essere previste dalla legge e rispettare il contenuto essenziale di detti diritti e libertà. Nel rispetto del principio di proporzionalità, possono essere apportate limitazioni solo laddove siano necessarie e rispondano effettivamente a finalità di interesse generale riconosciute dall’Unione o all’esigenza di proteggere i diritti e le libertà altrui”. L’art. 52.3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea stabilisce che “laddove la presente Carta contenga diritti corrispondenti a quelli garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, il significato e la portata degli stessi sono uguali a quelli conferiti dalla suddetta convenzione. La presente disposizione non osta al diritto dell’Unione di concedere una protezione più estesa”.
E’ opportuno ricordare, a tale riguardo, che l’art. 6, par. 1, della versione consolidata del Trattato sull’Unione europea (cfr. GUUE n. C 115 del 9 maggio 2008, p. 19) riconosce «lo stesso valore giuridico dei trattati» ai principi contenuti nel testo della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Nell’esperienza delle pratiche di respingimento e di detenzione amministrative di molti paesi europei è emersa negli anni la tendenza delle autorità di polizia a considerare gli immigrati irregolari che facevano ingresso nel territorio nazionale come se non avessero mai superato il varco di frontiera, trattenendoli per settimane, qualche volta per mesi i situazioni di totale negazione dei diritti fondamentali della persona, al solo fine di facilitare le procedure di allontanamento forzato.
La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha sanzionato in passato quei paesi che avevano praticato forme diverse di respingimento “sommario” in frontiera, istituendo negli aeroporti delle “zone di transito” specificamente destinate agli immigrati irregolari, che per questa ragione venivano allontanati più rapidamente, senza quelle garanzie di libertà e di difesa, a partire dal diritto ad un ricorso effettivo, che sono riconosciute a tutti gli altri immigrati privi di uno status di soggiorno regolare, comunque presenti nel territorio dello stato, quando sono destinatari di un provvedimento di espulsione. A tal proposito è interessante richiamare la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nel caso Amur/Francia del 1996. Si trattava di alcuni cittadini somali fermati nella zona di transito dell’aeroporto di Parigi per circa venti giorni. La Corte riconosceva “il diritto incontestabile per gli Stati di sorvegliare l’ingresso ed il soggiorno di stranieri nel proprio territorio”. Tuttavia, tale diritto, che corrisponde alla sovranità dello stato, sempre secondo la Corte, deve esercitarsi in conformità della Convenzione e dunque senza violare alcuno dei principi affermati nella stessa CEDU, anche con riferimento al divieto di espulsioni collettive. Lampedusa non è una zona di transito extraterritoriale, né può diventarlo per decreto di un ministro o per un provvedimento dell’autorità giudiziaria, magari neppure notificato e tradotto.
Le persone entrate o soggiornanti irregolarmente nel territorio italiano - tra queste anche i migranti giunti irregolarmente a Lampedusa, a partire dal momento del loro ingresso in Italia, devono avere possibilità adeguate di presentare un ricorso effettivo davanti ad un’autorità giudiziaria avverso il provvedimento di trattenimento amministrativo. Si rammenta infatti quanto disposto dagli articoli 5 e 13 della CEDU e dall’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che garantiscono il diritto ad un rimedio efficace e ad un giusto processo, oltre naturalmente al principio del controllo giudiziario sulla detenzione, intesa come qualsiasi limitazione della libertà personale.
Il Regolamento Schengen per le frontiere esterne del 2006 ed il regolamento Dublino n.343 del 2003, sullo stato competente a ricevere le domande di asilo, contengono precise garanzie formali per chiunque varchi irregolarmente una frontiera esterna o interna dell’Unione Europea. E anche per questa ragione la direttiva sui rimpatri 2008/115/CE, che pure inasprisce il trattamento degli immigrati da espellere, contiene precise garanzie procedurali che gli stati membri dovranno attuare sul piano del diritto interno entro la fine del 2010.
2 . Detenzione amministrativa e garanzie dello stato di diritto.
Tutte queste regole di diritto internazionale, ed adesso di diritto dell’Unione Europea, sono richiamate dal diritto interno, all’art. 2 del Testo Unico sull’immigrazione n. 286 del 1998 che richiama, anche con riguardo agli immigrati irregolari, “i diritti fondamentali della persona umana previsti dalle norme di diritto interno, dalle convenzioni internazionali in vigore, e dai principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti”. L’art. 19 del Testo unico sull’immigrazione, n.286 del 1998, prevede cause specifiche di inespellibilità, tra le quali la minore età ed il rischio di persecuzione, cause che andrebbero vagliate prima di adottare un provvedimento di respingimento o che possono assumere rilievo in sede di ricorso.
Le disposizioni dei trattati internazionali e gli accordi ratificati dall’Italia, come le norme del diritto internazionale generalmente riconosciute, in base agli articoli 10 e 11 della Costituzione hanno piena efficacia anche nell’ordinamento interno. La Corte di Cassazione (sentenza a Sezioni Unite del 23 novembre del 1988) e la Corte Costituzionale (sentenza n. 388 del 1999) affermano che i diritti umani riconosciuti dalla Convenzione Europea a salvaguardia dei diritti dell’Uomo trovano immediata applicabilità ed una“ espressa e non meno intensa garanzia nella Costituzione in forza dell’articolo 2”. Queste stesse norme sembrano non valere più a Lampedusa, come se si trattasse di una zona extraterritoriale, dove al fine di contrastare l’immigrazione “illegale”, e di procedere all’allontanamento forzato dei migranti irregolari, sembra possibile “sospendere” provvisoriamente l’applicazione delle regole del diritto interno, comunitario ed internazionale..
La condizione dei migranti giunti irregolarmente a Lampedusa appare qualificabile come un “trattamento inumano e degradante” vietato dall’art. 3 della CEDU, oltre a costituire una situazione di tensione esasperata che potrebbe coinvolgere gli operatori della struttura e la stessa popolazione residente. La scelta di bloccare il trasferimento e di concentrare tutti i migranti coinvolti nella qualità di testimoni nelle indagini avviate dalla magistratura, e dunque di trattenerli presso il CSPA (centro di soccorso e prima accoglienza), di Lampedusa ha operato una completa inversione rispetto al funzionamento e alla natura stessa del centro di Lampedusa, che sarebbe invece quella di attuare un servizio di prima accoglienza e soccorso delle persone salvate in mare, con successivo quasi immediato trasferimento presso altri centri di accoglienza, o di identificazione ed espulsione, situati in diverse località italiane. La ratio di tale ragionevole scelta, attuata nel corso degli ultimi anni e sino a questo repentino cambiamento di prassi, deriva sia da esigenze logistiche e sanitarie (evitare improprie situazioni di concentrazione di persone nei ristretti spazi a disposizione sull’isola), sia dall’esigenza di procedere alla definizione della posizione giuridica degli stranieri ed all’esperimento degli incidenti probatori.
E’ noto come la normativa vigente che disciplina gli interventi di soccorso, assistenza e prima accoglienza degli stranieri appaia carente e lacunosa e si presti a interpretazioni difformi e applicazioni discrezionali. In particolare, non risultano definiti i diritti dello straniero destinatario delle misure di assistenza nei cosiddetti centri di prima accoglienza, tuttora disciplinati esclusivamente dalla L.563/95 (detta Legge Puglia) o da provvedimenti di protezione civile riconbducibili alle periodiche dichiarazioni di uno stato di emergenza per l’immigrazione da parte del Governo. Di certo l’art. 23 del Regolamento di attuazione n. 394 del 1999, afferma che « le attività di accoglienza, di assistenza, e quelle svolte per le esigenze igienico-sanitarie, connesse al soccorso dello straniero possono essere effettuate anche al di fuori dei centri di cui all’art. 22 (CPT oggi CIE), per il tempo strettamente necessario per l’avvio dello stesso ai predetti centri o all’adozione dei provvedimenti occorrenti per l’erogazione di specifiche forme di assistenza di competenza dello Stato. Una norma che tutti i funzionari e gli operatori dovrebbero ricordare bene, anche nel’isola di Lampedusa. Non si può ritenere che i mesi trascorsi dall’arrivo dei migranti a Lampedusa fino all’adozione dei primi provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria possa qualificarsi come « tempo strettamente necessario » per l’avvio ad un centro di detenzione o ad un centro di accoglienza per richiedenti asilo CARA).
Numerosi rapporti, basati su visite e documenti inconfutabili, come nel caso della Commissione De Mistura nel 2007, e da ultimo le denunce di Amnesty International, hanno evidenziato come assai spesso gli stranieri vengano trattenuti presso gli attuali centri di prima accoglienza per periodi di tempo considerevolmente lunghi, variabili da alcuni giorni fino a settimane o mesi, senza che la normativa definisca con chiarezza e tassatività i diritti degli stranieri presenti e senza che tale situazione di effettiva limitazione della libertà personale sia sottoposta ad alcun controllo giurisdizionale. Va sottolineato che tale situazione, non conforme alla legislazione italiana in materia di provvedimenti limitativi della libertà, e che potrebbe altresì configurarsi come una violazione dell’articolo 13 della Costituzione italiana e dell’art. 5 comma 1 della Convenzione Europea dei diritti Umani (CEDU), è stata recentemente oggetto di critiche da parte di tutti i diversi soggetti politici o agenzie umanitarie che hanno visitato i centri di prima accoglienza in Sicilia e quello di Lampedusa in particolare.
L’art. 13 della Costituzione italiana stabilisce comunque che “in casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, s’intendono revocati e restano privi di ogni effetto . Va anche ricordato che l’art. 113 della Costituzione stabilisce che “contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa. Tale tutela giurisdizionale non può essere esclusa o limitata a particolari mezzi di impugnazione o per determinate categorie di atti.”
Si deve a tale riguardo rilevare come la possibilità di un ricorso giurisdizionale contro il trattenimento de facto sia una mera possibilità teorica, mancando un provvedimento formale da impugnare. Va anche ricordato che l’art. 21 comma 4 del Regolamento di attuazione n.394 del 1998, ribadisce che “il trattenimento dello straniero può avvenire unicamente presso i centri di permanenza temporanea (oggi CIE) individuati ai sensi dell’art.14 ( del Testo Unico), o presso i luoghi di cura in cui lo stesso è ricoverato per urgenti necessità di soccorso sanitario”.
3. Ancora sulla libertà personale e sul diritto ad un ricorso effettivo
L’articolo 47 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea afferma – il diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale.” Ogni individuo i cui diritti e le cui libertà garantiti dal diritto dell’Unione siano stati violati ha diritto a un ricorso effettivo dinanzi a un giudice, nel rispetto delle condizioni previste nel presente articolo. Ogni individuo ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente e entro un termine ragionevole da un giudice indipendente e imparziale, precostituito per legge. Ogni individuo ha la facoltà di farsi consigliare, difendere e rappresentare. A coloro che non dispongono di mezzi sufficienti è concesso il patrocinio a spese dello Stato qualora ciò sia necessario per assicurare un accesso effettivo alla giustizia”. Solo nel caso di eventi eccezionali come la visita di parlamentari risulta possibile nominare, direttamente da Lampedusa, un difensore di fiducia, con il rilascio della prescritta procura sottoscritta di pugno dall’interessato.
Alla luce di quanto potrà essere verificato nell’isola di Lampedusa, potrebbero emergere peculiari profili di illegittimità delle prassi, sin qui seguita, di trattenimento senza un provvedimento formale adottato nei termini di cui all’art. 13 della Costituzione, e di mancato esercizio effettivo del diritto di difesa. Nel centro di prima accoglienza e soccorso di Lampedusa sembrerebbe sia stata effettuata una selezione fra i migranti, anche in base ad esigenze di indagine che sono rimaste del tutto nascoste. Tale prassi appare palesemente arbitraria in quanto i profughi sarebbero stati trattenuti, in condizioni di privazione della libertà personale nel “centro di prima accoglienza” di Lampedusa per 3/4/5/6 settimane. La Corte Costituzionale, come si è visto, nella Sentenza n. 105/2001 ha chiarito che ogni forma di trattenimento dello straniero “anche quando questo non sia disgiunto da una finalità di assistenza” costituisca una misura di restrizione della libertà personale. Pertanto tale misura non può essere attuata se non con le garanzie, ed i limiti temporali, di cui all’art. 13 della Costituzione. In altre parole l’autorità di Pubblica sicurezza che procede all’internamento dello straniero deve dare comunicazione della misura, entro 48 ore, all’Autorità giudiziaria competente (nel caso di specie il Giudice di Pace, a cui è stata deferita la competenza ai sensi del D.L. n. 241/2004, convertito con modificazioni nella L. 271/2004) che deve provvedere alla convalida nelle 48 ore successive.
Quanto osservato assume particolare rilievo nel caso dei migranti trattenuti per settimane senza uno straccio di provvedimento nel Centro di prima accoglienza e soccorso di Lampedusa. Una ipotesi precisa dunque di sospensione del diritto, o di stato di eccezione, una limitazione della libertà personale praticata dall’autorità amministrativa ben oltre i termini di legge consentiti dalla Costituzione e, seppure con una certa vaghezza, dalle normative comunitarie, in netto contrasto con i brevi termini ed il carattere di “straordinarietà ed urgenza” previsti dall’art. 13 della stessa Costituzione italiana. Quella che si ripete a Lampedusa da almeno nove anni corrisponde ad una situazione di “straordinarietà ed urgenza” ampiamente annunciata, che si è diffusa proprio per effetto delle “misure emergenziali di contrasto” dell’immigrazione irregolare che i diversi governi in carica, con un diverso carico di responsabilità, hanno posto in essere e continuano a porre in essere.
Nessuna esigenza di indagine, sia pure in assenza di una identificazione certa, può giustificare forme di trattenimento informale prive di provvedimenti regolarmente notificati ed impugnabili che ne costituiscano fondamento e base legale. Soprattutto nel caso di persone coinvolte nelle indagini in qualità di testi, e che proprio per tale qualità dovrebbero essere alloggiate in luoghi idonei a garantirne la massima protezione e la genuinità della prova.
Fulvio Vassallo Paleologo Università di Palermo
letter to Kalid Chauki italian
Lampedusa - Caro Khalid Chaouki, noi ci siamo, ora però andiamo fino in fondoLettera al deputato del PD che si è chiuso all’interno del centro di contrada Imbriacola
Caro Khalid Chaouki,
solitamente alle iniziative individuali preferiamo quelle che nascono e si sviluppano come processi collettivi. Nonostante questo non possiamo che apprezzare e sostenere la protesta che stai conducendo all’interno del centro di Contrada Imbriacola, a Lampedusa.
Crediamo con questo di non sbagliare e di interpretare il pensiero di molti. Delle tante associazioni ed esperienze che in questi anni si sono battute insieme ai migranti, per i loro diritti e per ridare dignità alla nostra società. Dei tantissimi che a partire dalla tragedia del 3 ottobre si sono messi in gioco per costruire un cammino collettivo per la modifica delle politiche in materia di immigrazione. Di chi sta lavorando alla Carta di Lampedusa, che proprio sull’isola il prossimo 31 gennaio 2014 avrà un suo momento importante e costituente, quando centinaia di associazioni e collettivi, da tutta Europa e dal Nordafrica, si incontreranno per intrecciare i loro percorsi e ridisegnare dal basso una nuova geografia dei diritti.
Non ci sembra di sbagliare però neppure dicendoti che questo è il momento di andare veramente fino in fondo.
Senza troppi giri di parole, andiamo allora al nocciolo della questione.
Perché i più scettici non mancheranno di sottolineare l’ambiguità della tua protesta. Non certo per le ragioni che la animano, non per fare i giudici o i critici, ma perché tu sei un Deputato della Repubblica e normalmente il metro di misura delle tue azioni è tarato sulla qualità dei provvedimenti che approvi non sulle proteste che conduci. Perché siedi nei banchi del Parlamento che fa le leggi e che ha la colpa di non cambiare quelle che esistono. Fai parte di un partito che non è solo espressione della maggioranza di Governo, ma che vanta addirittura tra le sue fila il Presidente del Consiglio dei Ministri. Rappresenti una compagine che nel nostro ordinamento ha introdotto i centri di detenzione, ne ha poi teorizzato l’umanizzazione, ha fatto del confine il cardine della sua politica sull’immigrazione, ha glorificato il centro di contrada Imbriacola come modello di accoglienza.
Poco conta che il Ministero dell’Interno sia in mano ad Angelino Alfano. Fino a quando potrà reggere questa mistificazione per cui la mano sinistra lava ciò che fa la mano destra?
Troppe volte, anche a ridosso della tragedia del 3 ottobre, abbiamo visto lacrime versate ed inchini, ascoltato parole di cordoglio e annunci. Altrettante volte a tutto questo non è seguito nulla di concreto.
Neppure l’operazione Mare Nostrum, che a tuo avviso ha salvato molte vite, ha cambiato molto. Migliaia di persone sono ancora costrette a percorrere quella rotta, perché ancora, per la politica di ogni schieramento, le frontiere vincono sulla vita umana.
Troppe volte insomma, abbiamo sentito usare parole che alludevano ad un cambiamento, pronunciate proprio perché nulla cambiasse.
La tua protesta però ha innescato inevitabilmente un corto circuito.
Questo fatto, per noi, non è di quelli marginali.
Ecco, forse è questo il vero nocciolo della questione.
Perché in fondo lo sai anche tu che la tua iniziativa non può essere genericamente rivolta ad una situazione che deve cambiare, che il Ministero dell’Interno è parte del Governo che il tuo partito sostiene, che il centro di Contrada Imbriacola è in quelle condizioni per le politiche che la destra, così come il Partito Democratico, hanno promosso fino a ieri e che ancora oggi dominano il discorso.
Tornare indietro allora, non andare fino in fondo, significherebbe rimettersi nei ranghi di quella stessa politica che proprio con la tua iniziativa vuoi contestare. Significherebbe ritornare per te dentro tutto quel mare di ambiguità e false promesse da cui in queste ore sembri voler uscire.
Se anche tu credi sia il momento di andare fino in fondo, di rompere quel meccanismo nebuloso per cui è possibile usare parole umanitarie ma adottare poi politiche disumane, di portare a compimento il corto circuito che hai innescato senza permettere che sia fagocitato dalla politica e digerito come voce fuori dal coro che in fin dei conti, non fa altro che confermare la bontà della politica istituzionale, puoi starne certo: noi ti sosterremo senza remore.
Non fraintenderci. Non ti stiamo chiedendo di resistere ad oltranza per nostro conto. Non abbiamo intenzione di stare comodamente seduti a tavola tra vigilie e cenoni ad applaudirti.
Il nostro natale è fatto di ore trascorse al fianco di tanti migranti che dopo essere passati per Lampedusa si sono ritorvati a vivere in case occupate perchè non hanno un luogo dove stare, di notti al fianco di lavoratori che presidiano il loro posto di lavoro dopo un lincenziamento illegittimo, di viaggi tra il centro di Ponte Galeria ed il Mega Cara di Mineo, di contatti e discussioni perché già a partire da gennaio saremo a Lampedusa per batterci contro il centro di contrada Imbriacola e le politiche che costringono l’isola a vivere una vita di confine.
Speriamo tu esca di lì con i migranti rinchiusi da mesi in quel posto orrendo. Ma se così non fosse, non preoccuparti, perché lo spazio per lottare non è finito. Perché c’è molto altro da cambiare, comprese le ragioni per cui la Procura ha il timore che facciano perdere le loro tracce una volta abbandonata l’isola. Come dargli torto. Chi vorrebbe stare in un CARA o in un centro italiano dopo aver vissuto lì dentro.
Se la protesta che stai conducendo si ritrova in questo pensiero, allora, ti chiediamo di non lasciare che l’ambiguità della politica istituzionale vinca ancora, imponendosi sulla vita delle persone. Di smentire anche i dubbi dei più scettici e farci sperare veramente che anche chi siede all’interno del Parlamento possa avere il coraggio di scegliere da che parte stare, fino in fondo, a costo di abbandonare il sostegno a questo governo se non saprà ascoltarlo.
Stai certo che tra noi, che dal basso stiamo cercando di costruire un futuro diverso per tutti, in questa Europa fondata sui confini, c’è sempre posto.
Progetto Melting Pot Europa
Uno dei promotori della Carta di Lamepdusa
Letter to Kahlid Chaouki translation in English (Google Translate to be fixed soon)
Letter to a Member of the Democratic Party , which closed in the center of Imbriacola
Dear Khalid Chaouki ,
to individual initiatives, usually we prefer the ones that are born and developed as collective processes. Despite thi,s we can only appreciate and support the protest that you're conducting within the center of Contrada Imbriacola , in Lampedusa.
We believe this not to make mistakes and to interpret the thoughts of many . Of the many associations and experiences which in recent years have fought together for migrants , for their rights and to restore dignity to our society. Of the many that since the tragedy of 3 October were brought into play to build a collective path for changing the policies on immigration . Of those who are working with the Charter of Lampedusa, which own the island next January 31, 2014 will have an important and its constituent , when hundreds of associations and groups, from all over Europe and North Africa , will meet to weave their paths and redesign from below a new geography of rights.
There seems to be wrong , however, not even telling you that this is the time to really go through with it.
Not mince words , let's go then to the crux of the matter.
Why the skeptics will not fail to underline the ambiguity of your protest. Certainly not for the reasons that animate it , not to make the judges or critics, but because you are a Member of Parliament of the Republic and normally the yardstick of your actions is calibrated on the quality of the measures that do not approve of the protests that you lead . Why sit in the pews of the Parliament which makes the laws and who is to blame for not changing those that exist . Do you belong to a party that is not only an expression of the majority of the government, but even that boasts among its ranks , the President of the Council of Ministers. Represent a team that in our legal system has introduced detention centers , has also theorized about the humanization of the border has made the cornerstone of his policy on immigration, has glorified the center of Imbriacola as a model host .
It matters little that the Ministry of Interior is in the hands of Angelino Alfano. As long as you can keep up this deception for which the left hand washes the right hand does what ?
Too many times , too close to the tragedy of 3 October , we saw tears and bows, heard words of condolence and announcements. Many times in all of this is not followed anything concrete .
Even the operation Mare Nostrum, which in your opinion has saved many lives , has changed a lot. Thousands of people are still forced to go that route , because again, the policy of each side , borders trumps human life.
Too many times in fact , we heard using words that alluded to a change , say because nothing would change .
Your protest , however, has inevitably triggered a short circuit.
This, for us , is not marginal ones .
Well, perhaps this is the real crux of the matter .
Because deep down you know it that your initiative can not be generically addressed to a situation that needs to change , that the Ministry of the Interior is part of the Government that your party argues that the center of Contrada Imbriacola is in those conditions for that the right policies , as well as the Democratic Party, have promoted until yesterday and still dominate the discourse .
Turn back then , do not go all the way, would get back into the ranks of the very policy that with your own initiative you want to challenge . Would come back to you in all that sea of ambiguity and false promises which at this time seems to want to quit .
If you believe it's time to go all the way , to break that nebulous mechanism whereby you can use words humanitarian but then adopt inhumane policies , to complete the short circuit triggered without you allow it to be swallowed and digested by policy as a lone voice in the end, does nothing more than confirm the goodness of institutional policy , you can be sure : we will support you without hesitation .
Do not misunderstand . We're not asking to resist to the bitter end on our behalf. We're not going to sit comfortably at the table between the eves and dinners to applaud .
Our Christmas is made of hours spent at the side of many migrants who after passing Lampedusa are ritorvati to live in squats because they do not have a place to stay, nights on the side of workers who oversee their work place after a lincenziamento illegitimate , travel between the center of Ponte Galeria and the Mega Dear Mineo , contacts and discussions that already in January we will be in Lampedusa to beat against the center of Imbriacola and policies that force the island to live a life on the border.
We hope you come out of there with migrants locked up for months in that awful place . But if it does not, do not worry , because the space to fight is not over. Because there is not much else to change , including the reasons why the prosecutor has the fear that often lose track of them once abandoned the island. How to blame him . Who would want to stay in a DARLING or in an Italian center after having lived there.
If you're leading the protest is found in this thought, then, please do not let the ambiguity of institutional policy win again , imposing on people's lives . To deny even the doubts of skeptics and make us truly hope that even those who sit in the Parliament would have the courage to choose a side , until the end, at the cost of abandoning support for this government if it is unable to listen to .
Are you sure that between us, that from below we are trying to build a better future for all, in this Europe based on the boundaries , there is always room .
Project Melting Pot Europe
One of the promoters of the Charter of Lamepdusa
Lampedusa - Caro Khalid Chaouki, noi ci siamo, ora però andiamo fino in fondoLettera al deputato del PD che si è chiuso all’interno del centro di contrada Imbriacola
Caro Khalid Chaouki,
solitamente alle iniziative individuali preferiamo quelle che nascono e si sviluppano come processi collettivi. Nonostante questo non possiamo che apprezzare e sostenere la protesta che stai conducendo all’interno del centro di Contrada Imbriacola, a Lampedusa.
Crediamo con questo di non sbagliare e di interpretare il pensiero di molti. Delle tante associazioni ed esperienze che in questi anni si sono battute insieme ai migranti, per i loro diritti e per ridare dignità alla nostra società. Dei tantissimi che a partire dalla tragedia del 3 ottobre si sono messi in gioco per costruire un cammino collettivo per la modifica delle politiche in materia di immigrazione. Di chi sta lavorando alla Carta di Lampedusa, che proprio sull’isola il prossimo 31 gennaio 2014 avrà un suo momento importante e costituente, quando centinaia di associazioni e collettivi, da tutta Europa e dal Nordafrica, si incontreranno per intrecciare i loro percorsi e ridisegnare dal basso una nuova geografia dei diritti.
Non ci sembra di sbagliare però neppure dicendoti che questo è il momento di andare veramente fino in fondo.
Senza troppi giri di parole, andiamo allora al nocciolo della questione.
Perché i più scettici non mancheranno di sottolineare l’ambiguità della tua protesta. Non certo per le ragioni che la animano, non per fare i giudici o i critici, ma perché tu sei un Deputato della Repubblica e normalmente il metro di misura delle tue azioni è tarato sulla qualità dei provvedimenti che approvi non sulle proteste che conduci. Perché siedi nei banchi del Parlamento che fa le leggi e che ha la colpa di non cambiare quelle che esistono. Fai parte di un partito che non è solo espressione della maggioranza di Governo, ma che vanta addirittura tra le sue fila il Presidente del Consiglio dei Ministri. Rappresenti una compagine che nel nostro ordinamento ha introdotto i centri di detenzione, ne ha poi teorizzato l’umanizzazione, ha fatto del confine il cardine della sua politica sull’immigrazione, ha glorificato il centro di contrada Imbriacola come modello di accoglienza.
Poco conta che il Ministero dell’Interno sia in mano ad Angelino Alfano. Fino a quando potrà reggere questa mistificazione per cui la mano sinistra lava ciò che fa la mano destra?
Troppe volte, anche a ridosso della tragedia del 3 ottobre, abbiamo visto lacrime versate ed inchini, ascoltato parole di cordoglio e annunci. Altrettante volte a tutto questo non è seguito nulla di concreto.
Neppure l’operazione Mare Nostrum, che a tuo avviso ha salvato molte vite, ha cambiato molto. Migliaia di persone sono ancora costrette a percorrere quella rotta, perché ancora, per la politica di ogni schieramento, le frontiere vincono sulla vita umana.
Troppe volte insomma, abbiamo sentito usare parole che alludevano ad un cambiamento, pronunciate proprio perché nulla cambiasse.
La tua protesta però ha innescato inevitabilmente un corto circuito.
Questo fatto, per noi, non è di quelli marginali.
Ecco, forse è questo il vero nocciolo della questione.
Perché in fondo lo sai anche tu che la tua iniziativa non può essere genericamente rivolta ad una situazione che deve cambiare, che il Ministero dell’Interno è parte del Governo che il tuo partito sostiene, che il centro di Contrada Imbriacola è in quelle condizioni per le politiche che la destra, così come il Partito Democratico, hanno promosso fino a ieri e che ancora oggi dominano il discorso.
Tornare indietro allora, non andare fino in fondo, significherebbe rimettersi nei ranghi di quella stessa politica che proprio con la tua iniziativa vuoi contestare. Significherebbe ritornare per te dentro tutto quel mare di ambiguità e false promesse da cui in queste ore sembri voler uscire.
Se anche tu credi sia il momento di andare fino in fondo, di rompere quel meccanismo nebuloso per cui è possibile usare parole umanitarie ma adottare poi politiche disumane, di portare a compimento il corto circuito che hai innescato senza permettere che sia fagocitato dalla politica e digerito come voce fuori dal coro che in fin dei conti, non fa altro che confermare la bontà della politica istituzionale, puoi starne certo: noi ti sosterremo senza remore.
Non fraintenderci. Non ti stiamo chiedendo di resistere ad oltranza per nostro conto. Non abbiamo intenzione di stare comodamente seduti a tavola tra vigilie e cenoni ad applaudirti.
Il nostro natale è fatto di ore trascorse al fianco di tanti migranti che dopo essere passati per Lampedusa si sono ritorvati a vivere in case occupate perchè non hanno un luogo dove stare, di notti al fianco di lavoratori che presidiano il loro posto di lavoro dopo un lincenziamento illegittimo, di viaggi tra il centro di Ponte Galeria ed il Mega Cara di Mineo, di contatti e discussioni perché già a partire da gennaio saremo a Lampedusa per batterci contro il centro di contrada Imbriacola e le politiche che costringono l’isola a vivere una vita di confine.
Speriamo tu esca di lì con i migranti rinchiusi da mesi in quel posto orrendo. Ma se così non fosse, non preoccuparti, perché lo spazio per lottare non è finito. Perché c’è molto altro da cambiare, comprese le ragioni per cui la Procura ha il timore che facciano perdere le loro tracce una volta abbandonata l’isola. Come dargli torto. Chi vorrebbe stare in un CARA o in un centro italiano dopo aver vissuto lì dentro.
Se la protesta che stai conducendo si ritrova in questo pensiero, allora, ti chiediamo di non lasciare che l’ambiguità della politica istituzionale vinca ancora, imponendosi sulla vita delle persone. Di smentire anche i dubbi dei più scettici e farci sperare veramente che anche chi siede all’interno del Parlamento possa avere il coraggio di scegliere da che parte stare, fino in fondo, a costo di abbandonare il sostegno a questo governo se non saprà ascoltarlo.
Stai certo che tra noi, che dal basso stiamo cercando di costruire un futuro diverso per tutti, in questa Europa fondata sui confini, c’è sempre posto.
Progetto Melting Pot Europa
Uno dei promotori della Carta di Lamepdusa
Letter to Kahlid Chaouki translation in English (Google Translate to be fixed soon)
Letter to a Member of the Democratic Party , which closed in the center of Imbriacola
Dear Khalid Chaouki ,
to individual initiatives, usually we prefer the ones that are born and developed as collective processes. Despite thi,s we can only appreciate and support the protest that you're conducting within the center of Contrada Imbriacola , in Lampedusa.
We believe this not to make mistakes and to interpret the thoughts of many . Of the many associations and experiences which in recent years have fought together for migrants , for their rights and to restore dignity to our society. Of the many that since the tragedy of 3 October were brought into play to build a collective path for changing the policies on immigration . Of those who are working with the Charter of Lampedusa, which own the island next January 31, 2014 will have an important and its constituent , when hundreds of associations and groups, from all over Europe and North Africa , will meet to weave their paths and redesign from below a new geography of rights.
There seems to be wrong , however, not even telling you that this is the time to really go through with it.
Not mince words , let's go then to the crux of the matter.
Why the skeptics will not fail to underline the ambiguity of your protest. Certainly not for the reasons that animate it , not to make the judges or critics, but because you are a Member of Parliament of the Republic and normally the yardstick of your actions is calibrated on the quality of the measures that do not approve of the protests that you lead . Why sit in the pews of the Parliament which makes the laws and who is to blame for not changing those that exist . Do you belong to a party that is not only an expression of the majority of the government, but even that boasts among its ranks , the President of the Council of Ministers. Represent a team that in our legal system has introduced detention centers , has also theorized about the humanization of the border has made the cornerstone of his policy on immigration, has glorified the center of Imbriacola as a model host .
It matters little that the Ministry of Interior is in the hands of Angelino Alfano. As long as you can keep up this deception for which the left hand washes the right hand does what ?
Too many times , too close to the tragedy of 3 October , we saw tears and bows, heard words of condolence and announcements. Many times in all of this is not followed anything concrete .
Even the operation Mare Nostrum, which in your opinion has saved many lives , has changed a lot. Thousands of people are still forced to go that route , because again, the policy of each side , borders trumps human life.
Too many times in fact , we heard using words that alluded to a change , say because nothing would change .
Your protest , however, has inevitably triggered a short circuit.
This, for us , is not marginal ones .
Well, perhaps this is the real crux of the matter .
Because deep down you know it that your initiative can not be generically addressed to a situation that needs to change , that the Ministry of the Interior is part of the Government that your party argues that the center of Contrada Imbriacola is in those conditions for that the right policies , as well as the Democratic Party, have promoted until yesterday and still dominate the discourse .
Turn back then , do not go all the way, would get back into the ranks of the very policy that with your own initiative you want to challenge . Would come back to you in all that sea of ambiguity and false promises which at this time seems to want to quit .
If you believe it's time to go all the way , to break that nebulous mechanism whereby you can use words humanitarian but then adopt inhumane policies , to complete the short circuit triggered without you allow it to be swallowed and digested by policy as a lone voice in the end, does nothing more than confirm the goodness of institutional policy , you can be sure : we will support you without hesitation .
Do not misunderstand . We're not asking to resist to the bitter end on our behalf. We're not going to sit comfortably at the table between the eves and dinners to applaud .
Our Christmas is made of hours spent at the side of many migrants who after passing Lampedusa are ritorvati to live in squats because they do not have a place to stay, nights on the side of workers who oversee their work place after a lincenziamento illegitimate , travel between the center of Ponte Galeria and the Mega Dear Mineo , contacts and discussions that already in January we will be in Lampedusa to beat against the center of Imbriacola and policies that force the island to live a life on the border.
We hope you come out of there with migrants locked up for months in that awful place . But if it does not, do not worry , because the space to fight is not over. Because there is not much else to change , including the reasons why the prosecutor has the fear that often lose track of them once abandoned the island. How to blame him . Who would want to stay in a DARLING or in an Italian center after having lived there.
If you're leading the protest is found in this thought, then, please do not let the ambiguity of institutional policy win again , imposing on people's lives . To deny even the doubts of skeptics and make us truly hope that even those who sit in the Parliament would have the courage to choose a side , until the end, at the cost of abandoning support for this government if it is unable to listen to .
Are you sure that between us, that from below we are trying to build a better future for all, in this Europe based on the boundaries , there is always room .
Project Melting Pot Europe
One of the promoters of the Charter of Lamepdusa